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VIGANO’: “LA RIFORMA DEI MEDIA VATICANI SEGUE IL CRITERIO APOSTOLICO”

E’ necessario cambiare i processi, non solo le strutture dei media vaticani. In questa maniera si potrà portare il Vangelo a tutti, valorizzando le risorse umane e ottimizzando i costi, “perché ogni euro speso deve avere una motivazione apostolica”. Sono i passaggi fondamentali dell’intervento che monsignor Dario Edoardo Vigano’, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, ha tenuto alla Sala Stampa della Santa Sede rivolgendosi ai partecipanti del decimo Seminario dei Comunicatori (oltre 400 provenienti da ben 40 Paesi) promosso dalla facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce.

Il prefetto, ha sottolineato che il criterio fondamentale della riforma dei media vaticani è il “criterio apostolico”. Riforma che per essere efficace dovrà riguardare non solo le strutture ma anche i “processi comunicativi”, ha sottolineato Vigano’ soffermandosi sul tema “La Chiesa e le nuove sfide della Comunicazione”. Per il prefetto della Segreteria per la Comunicazione, il criterio fondamentale, la parola chiave per comprendere la riforma dei media vaticani in corso, è «il criterio apostolico» da cui seguono tutti gli altri. L’obiettivo è dunque far sì che il Vangelo e il Magistero del Papa raggiungano il cuore delle persone, di tutti. “Questo criterio apostolico – ha proseguito – va poi declinato in modo che non sostituisca la comunicazione delle Chiese locali e al tempo stesso sostenga le comunità ecclesiali che più hanno bisogno”.

Dopo aver illustrato la “timeline” della riforma, che vede quest’anno coinvolti la Radio Vaticana e il Ctv, Vigano’ ha ribadito che la riforma dei media vaticani non è solamente un “cambiamento semantico”, un maquillage o un semplice accorpamento o coordinamento di strutture. Si tratta, invece, di “ripensare” la comunicazione vaticana così da renderla più efficace e performante soprattutto in un momento in cui, con lo sviluppo dei media digitali, è necessaria una maggiore convergenza e interattività. In particolare, ha soggiunto, bisogna ripensare i processi produttivi “in modo trasversale” così da portare ad un “nuovo flusso comunicativo”. Un sistema comunicativo nuovo, quindi, che sia anche aggiornato a livello tecnologico, ma che al contempo non dimentichi le realtà più bisognose, anche sul fronte della comunicazione.

Il prefetto del dicastero per la Comunicazione ha quindi avvertito che bisogna vincere la retorica auto-consolatoria e “aprire le finestre” per vedere se davvero si risponde alle domande degli interlocutori, vincendo dunque la tentazione di guardare il proprio ombelico. Per questo, ha detto, vanno valorizzate le risorse umane attraverso alcuni punti forti come la formazione, la riorganizzazione, il team building, la partecipazione e la condivisione. Vigano’ ritiene fondamentale in questo processo il “gioco di squadra”, per vincere i mali dell’individualismo e del mancato coordinamento.

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