Il Vicariato di Roma individua il sovraindebitamento come sfida comunitaria e pastorale. Tra gli strumenti offerti dalla diocesi capitolina c’è il il Bilancio Familiare. Un sussidio che aiuta, se correttamente gestito, a fotografare la situazione economica della famiglia. E conseguentemente, a scegliere come utilizzare le risorse per soddisfare i bisogni, secondo criteri razionali e di corretta pianificazione. La Caritas di Roma presenta il quarto quaderno di formazione della collana “Sguardi”. Un approfondimento sulle situazioni di sovraindebitamento delle famiglie e gli strumenti per prevenirlo e contrastarlo. Il numero è stato pubblicato nella giornata di chiusura del Mese del Risparmio e dell’Educazione finanziaria. E costituisce anche una riflessione biblica sulla remissione dai debiti durante nel Giubileo, le analisi del sociologo Maurizio Fiasco e degli esperti della Fondazione “Salus Populi Romani”. In appendice l’esperienza del Bilancio Familiare: un sussidio per sensibilizzare al consumo consapevole.
Vicariato-famiglie
Afferma il diacono Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma: “Dobbiamo promuovere una cultura diversa, che metta al centro i valori della solidarietà, della sobrietà e del bene comune. Come cristiani, siamo chiamati a testimoniare con le nostre scelte quotidiane uno stile di vita che non sia schiavo del consumismo e delle apparenze, ma che valorizzi la condivisione, la giustizia e la responsabilità. È una sfida che riguarda tutti, perché il modo in cui usiamo le nostre risorse economiche riflette il tipo di società che vogliamo costruire”. Tra i contributi, la riflessione iniziale di don Paolo Salvini, vicedirettore della Caritas diocesana, che vede l’attualizzazione del Giubileo biblico nel porre attenzione alla tensione che c’è tra la condizione di oppressione di molte persone e di interi popoli e il valore che Dio attribuisce ad ogni essere umano e all’intera comunità. “Sono almeno diciotto anni – scrive nel suo contributo il sociologo Maurizio Fiasco –, che la questione del sovraindebitamento pesa come un’ipoteca sullo sviluppo della società italiana. Cumulandosi da un lato con la dilatazione della povertà tanto assoluta quanto relativa e, dall’altro lato, con la caduta di valore dei redditi di sussistenza dei ceti popolari“. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, riporta Fiasco, nel 2022 – anno di entrata in vigore del Testo Unico – agli Organismi di Composizione delle Crisi da Sovraindebitamento (OCC) vi era uno stock di 9.442 istanze. In media 27,3 per ognuno dei 364 OCC attivi nel paese. Quelli che la normativa indica come Concordati minori, più della metà delle istanze (circa il 50-55 per cento) si concludono con la rinuncia del debitore o la chiusura d’ufficio. Uno su tre (34 per cento) dei concordati e quasi altrettanti (33 per cento) delle ristrutturazioni semplici terminano con una sentenza di omologa.