Via libera alla traslazione del corpo del Beato Rosario Angelo Livatino

Beato

Il beato Rosario Livatino. Foto: Centro Studi Livatino

Sì alla traslazione del corpo del Beato Rosario Angelo Livatino dalla cappella del cimitero comunale alla chiesa Santa Chiara in Canicattì. A darne l’annuncio è stato monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento al termine dell’assemblea diocesana convocata nel giorno della memoria liturgica del Beato. In precedenza l’arcivescovo aveva richiesto al dicastero delle Cause dei Santi l’autorizzazione alla ricognizione canonica e alla traslazione del corpo del Beato Rosario Angelo Livatino, laico, martire, dal cimitero municipale di Canicattì a una cappella della chiesa Santa Chiara, sempre a Canicattì. Il 21 ottobre – tramite rescritto firmato dal prefetto il cardinale Marcello Semeraro – il dicastero ha autorizzato l’arcivescovo a procedere. Attenendosi alle disposizioni dell’istruzione sull’autenticità e la conservazione delle reliquie e alle prescrizioni del regolamento di polizia mortuaria del comune di Canicattì, la traslazione sarà eseguita nel corso dell’ormai prossimo anno giubilare.

Il beato Rosario Livatino e la reliquia. Foto: Centro Studi Livatino

Devozione per il Beato

Prima di giungere alla scelta della chiesa Santa Chiara per la custodia del corpo del martire, l’arcivescovo — attraverso il discernimento maturato con un’apposita commissione — ha valutato la possibilità delle altre chiese della città. Rispetto a queste, Santa Chiara è dotata di un’aula liturgica capace di accogliere più di mille fedeli e dispone di strutture di servizio adeguate all’accoglienza dei pellegrini e dei devoti. E cioè servizi igienici, sale comunitarie, ampissima sala per convegni, spazi all’aperto e parcheggi nel contesto urbano. Trattandosi inoltre di una nuova chiesa, nata per le esigenze pastorali legate all’espansione della parrocchia Santa Lucia, non ha vincoli devozionali legati alla pietà popolare. E potrebbe eventualmente assurgere al ruolo di Santuario del Beato, luogo simbolico della nuova evangelizzazione. Con un linguaggio legato al tema della giustizia e della legalità. La collocazione nella chiesa Santa Chiara favorirà poi un pellegrinaggio simbolico dai luoghi degli affetti del Beato (la Chiesa Madre, dove ha ricevuto il battesimo; la chiesa parrocchiale san Domenico, dove ha ricevuto la cresima e ha vissuto il suo cammino di fede; la casa natale, dove ha vissuto con i genitori) al luogo dove si potrà venerare il suo corpo.

Giacomo Galeazzi: