“Non ci identifichiamo con nessun corpo armato”, è questo il messaggio indirizzato ai leader dell’Isis da parte del Vescovo Afram Athnil della Chiesa assira d’Oriente, tra cui ci sarebbero centinaia dei cristiani della valle del Khabur presi in ostaggio dagli uomini dello Stato Islamico.
Athnil ha chiesto la liberazione dei fedeli ancora prigionieri dei jihadisti e ha smentito l’esistenza di un’alleanza con i soldati legati al Pkk: “Non è mai stato concluso un accordo, né mai lo sarà, con il partito dell’Unione democratica curda, o con qualunque altra fazione straniera o occidentale” e ha specificato inoltre che le milizie conosciute con la sigla di “Satoro”, descritte anche dalla stampa come forze cristiane assira, non hanno ricevuto alcuna approvazione dalla Chiesa.
In un comunicato dell’Arcivescovo Hindo inviato all’agenzia Fides, viene specificato che nei villaggi situati sulla sponda orientale del fiume Khabur, territori ormai abbandonati dopo l’offensiva del Califfato contro i cristiani, arrivano notizie di saccheggi e ruberie compiuti dalle milizie curde. “Gli abitanti dei villaggi che avevano provato a rientrare nelle proprie case erano stati allontanati, e era stato chiesto loro di lasciare la chiave. Questi fenomeni – conclude l’Arcivescovo – lasciano intendere che la situazione sul terreno è più complicata di come a volte viene rappresentata”.