Monito anti-tratta dei vescovi nigeriani. Lo sfruttamento dei viaggi disumani verso l’Occidente costituisce una “industria miliardaria a livello globale”. Da qui l’appello dell’episcopato della Nigeria:“Confiscate i beni dei trafficanti di esseri umani”. Ciò “indebolirà le reti criminali nella lotta alla tratta di esseri umani nel Paese”. E creerà anche spazio “affinché le vittime del crimine possano essere risarcite dei torti subiti”.
Sos dei vescovi
I presuli nigeriani lanciano il loro appello attraverso l’agenzia missionaria vaticana Fides. “Abbiamo bisogno di un quadro legislativo che consenta ai tribunali di confiscare i proventi della tratta di esseri umani. E anche di iniziare ad attuare il concetto di giustizia riparativa“, sottolinea l’episcopato della Nigeria. Quindi, “non è sufficiente che il governo confischi i proventi della tratta di esseri umani”. Infatti “le vittime di questo crimine malvagio dovrebbero beneficiare dei proventi. Le vittime non sono in alcun modo aiutate dalla sola condanna. Sono vittime innocenti sfruttate, maltrattate e traumatizzate. Le loro vite sono state quasi distrutte. E dovrebbero essere in grado di ricevere una qualche forma di risarcimento dai proventi”. In un anno, secondo l’Onu, 602.000 nigeriani hanno tentato di migrare in Europa attraverso il deserto del Sahara. 27.000 di questi migranti sono morti durante il viaggio. Tra i morti durante il viaggio, il 68% erano laureati nigeriani.