A lanciare l’allarme in Perù è l’episcopato. L’arcivescovo di Lima, monsignor Carlos Castillo Mattasoglio esorta ad “abbandonare ideologie estreme“. E a “realizzare la promessa di un popolo unito”. Nella festa di santa Rosa di Lima, il presule invita tutti i peruviani a “lasciarsi riempire dall’amore gratuito del Dio in cui crediamo per abbattere muri. Generare sincerità. Rinunciare alle ambizioni. Superare le ideologie estreme. Cioè il totalitarismo marxista. E il capitalismo selvaggio”. Perché “come dice Papa Francesco, siamo tutti fratelli e sorelle. Fratelli tutti”.
La Chiesa in Perù
Sono queste le direttive indicate dalla Conferenza episcopale del Perù in un messaggio al governo del paese latinoamericano. Cercare il bene comune. Senza esasperare, esacerbare e polarizzare. Orientando la democrazia verso la libertà. Evitare ogni autoritarismo. E combattere ogni forma di discriminazione e di povertà. Per intraprendere un cammino verso l’uguaglianza e la fraternità. Promuovere l’amicizia sociale. La cura della diversità culturale e la biodiversità. I vescovi evidenziano “con profonda preoccupazione” l’estrema polarizzazione politica. Questa situazione sta creando “incertezza nel Paese“. Con ripercussioni in tutti i settori della società. Soprattutto per i più poveri e i più vulnerabili. La Conferenza episcopale del Perù sollecita il governo peruviano a fornire a tutti i vaccini. Per contrastare l’avanzata della pandemia legata al Covid.