Il Senato degli Stati Uniti d’America non ha raggiunto il quorum necessario per approvare la riforma sanitaria voluta dal presidente Trump, che avrebbe sostituito l'”Obamacare”, ritirando il progetto in attesa di sviluppi. Tuttavia, la “Better care” continua a destare perplessità anche tra i vescovi statunitensi, che la considerano “inaccettabile”. Secondo i presuli, infatti, la proposta di riforma, per “l’impatto negativo che avrà sui poveri e sulle persone più vulnerabili“: effetti devastanti.
La lettera di mons. Dewane ai senatori
Tra i punti contestati dai Vescovi c’è “la non accessibilità alle cure per 22 milioni di persone“. Mons. Frank J. Dewane, Presidente della Commissione per la Giustizia e lo Sviluppo umano della Conferenza Episcopale, ha scritto una lettera a ciascun senatore ribadendo che “in un momento in cui i tagli fiscali sembrano favorire i ricchi e gli aumenti della spesa federale puntano alla difesa, questa perdita di copertura sarà devastante“. Inoltre, “le persone più anziane e quelle a basso reddito pagheranno più di quanto previsto dalla legge in vigore a causa dei minori livelli di sostegno del credito fiscale e dei premi assicurativi molto più elevati“.
No a fondi pubblici per finanziare aborto
I prelati, pur apprezzando l’incremento di finanziamenti nella lotta alle droghe, chiedono poi che venga vietato l’utilizzo di fondi pubblici a sostegno dell’aborto e dei piani che lo considerano “assistenza sanitaria”. E su questo fronte chiedono maggiore tutela dell’obiezione di coscienza esercitata da pazienti, assicuratori, acquirenti, sponsor e fornitori di servizi sanitari: “La rimozione della copertura assicurativa per i più bisognosi non è la risposta ai problemi sanitari della nostra nazione e non ci aiuterà a costruire il bene comune”, conclude mons. Dewane.