Venezuela, i vescovi chiedono la verifica dei voti presidenziali

Una fonte esprime al Sir “costernazione” per la rielezione di Maduro a presidente del Venezuela: “La frode è evidente, però quando l’arbitro controlla il potere queste sono le conseguenze. Speriamo che succeda qualcosa”

Cristo
Foto di Monica Saavedra su Unsplash

Il Venezuela è al centro di grandi contestazioni di piazza e scontri tra manifestanti e polizia nel quadro delle proteste dell’opposizione contro la proclamazione della vittoria di Nicolas Maduro alle elezioni presidenziali di domenica 28 luglio scorso. All’appello alla trasparenza si uniscono anche i vescovi venezuelani.

Venezuela: i vescovi: “Sì al processo di verifica dei verbali di scrutinio”

“Uniamo la nostra voce a tutti coloro che dentro e fuori dal Venezuela chiedono un processo di verifica dei verbali di scrutinio, al quale partecipino attivamente e pienamente tutti gli attori politici implicati”: lo chiedono i vescovi del Venezuela, all’indomani delle controverse elezioni presidenziali del 28 luglio che hanno riconfermato il presidente Nicolas Maduro con il 51,2% dei consensi, elezioni fortemente contestate e accusate di brogli dall’opposizione ma anche a livello internazionale. La leader dell’opposizione Maria Corina Machado ha affermato in conferenza stampa di aver raccolto “più del 73% dei voti e il nostro presidente eletto è Edmundo Gonzalez”.

L’appello dei vescovi venezuelani alla pace

Il Paese si trova quindi, di nuovo, in una forte crisi istituzionale. La giornata del 28 luglio, afferma la Conferenza episcopale venezuelana, “è stata caratterizzata da una partecipazione massiccia, attiva e civica di tutti i venezuelani al processo elettorale. In questo modo abbiamo ratificato la nostra vocazione democratica”. “Come pastori del popolo di Dio – proseguono – seguiamo con attenzione lo sviluppo degli ultimi avvenimenti e vogliamo esprimere a tutti la nostra vicinanza e disponibilità all’accompagnamento pastorale in questi momenti di inquietudine”. “Manteniamoci saldi nella speranza – esortano -. I nostri pensieri e le nostre giuste richieste dobbiamo realizzarle con gli atteggiamenti pacifici, di rispetto e tolleranza, che hanno regnato fino ad ora”. A livello ecclesiale c’è molto malcontento. Una fonte esprime al Sir “costernazione”: “La frode è evidente”, dice, “però quando l’arbitro controlla il potere queste sono le conseguenze. Speriamo che succeda qualcosa”.

Fonte: agenSIR