Venezuela, l’impegno della Chiesa nei “momenti di inquietudine”

Venezuela

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La Chiesa si mobilita per la pacificazione sociale e civile del Venezuela. “Come pastori del popolo di Dio seguiamo con attenzione lo sviluppo degli ultimi avvenimenti e vogliamo esprimere a tutti la nostra vicinanza e disponibilità all’accompagnamento pastorale in questi momenti di inquietudine”, dichiarano all’agenzia missionaria vaticana Fides i vescovi venezuelani uniscono la loro “voce a quella di tutti coloro che dentro e fuori dal Venezuela chiedono un processo di verifica dei verbali di scrutinio, al quale partecipino attivamente e pienamente tutti gli attori politici implicati”. La tornata elettorale è stata caratterizzata da “una partecipazione massiccia, attiva e civica di tutti i venezuelani al processo elettorale”. In questo modo “abbiamo ratificato la nostra vocazione democratica”. Esorta l’episcopato del Venezuela: “Manteniamoci saldi nella speranza”. I presuli venezuelani si schierano sì al fianco dei tanti manifestanti che protestano nelle strade, ma condannano con fermezza le violenze: “I nostri pensieri e le nostre giuste richieste dobbiamo realizzarle con atteggiamenti pacifici, di rispetto e tolleranza, che hanno regnato fino ad ora”.

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Caos in Venezuela

La democrazia venezuelana rischia di non godere di buona salute viste le controversie legate agli scrutini che hanno riconfermato il presidente Nicolas Maduro con oltre il 51% dei consensi. Accuse di brogli elettorali sono arrivate dai cittadini, dall’opposizione e anche da diversi altri Paesi esteri, come l’Italia, gli Stati Uniti e altre nazioni del Sudamerica. Anche per questo motivo il governo ha espulso gli ambasciatori di Argentina, Cile, Costa Rica, Perù, Panama, Repubblica Dominicana e Uruguay. Accusando queste nazioni di “interferenza”, sospendendo i voli per la Repubblica Dominicana e Panama. Anche l’Onu chiede “completa trasparenza” sui risultati del voto. Nelle città del Paese, intanto, continuano a vedersi scene di guerriglia urbana. Violenze di piazza e protese avvengono sia a favore che contro la rielezione di Maduro. La leader dell’opposizione Maria Corina Machado, aveva affermato di aver raccolto “più del 73% dei voti e il nostro presidente eletto è Edmundo Gonzalez”. E che è in possesso “delle prove”. Prove, continua Machado, che “saranno rese disponibili a breve attraverso un portale consultabile da tutti“. Le violenze però sembrano non vedere la fine. Si sono registrate 187 proteste in venti Stati su ventitré. Per le organizzazioni per i diritti umani oltre 40 sono le persone arrestate. Secondo i dati riportati dall’organizzazione Encuesta Nacional de Hospitales (Enh), rete venezuelana di medici, i morti sono tre e i feriti 44.

Giacomo Galeazzi: