In tutto il mondo cristiano oggi si commemorano la Passione e la Crocifissione di Gesù. Le celebrazioni del venerdì santo affondano le loro radici nella spiritualità, nella storia, nella cultura e nel folklore dei diversi popoli. In Spagna le città di Siviglia, Zamora, Cordoba e Manzanares rievocano il supplizio del Figlio di Dio in modo molto partecipato. A Siviglia l’evento religioso, che risale al XVII secolo, si svolge durante tutta la “Semana Santa”: ogni giorno per le strade si organizzano solenni processioni in cui sfilano grandi statue, maestosamente addobbate, provenienti da diverse chiese, che vengono portate verso la cattedrale. Nelle processioni di Zamora i membri delle confraternite sono vestiti con abiti penitenziali e cappelli conici, o “caperuzos”, utilizzati per nascondere il volto, camminando per le strade della città a piedi nudi.
Di tutt’altro tenore le celebrazioni che caratterizzano le processioni a Cordoba dove a dominare è il raccoglimento e il silenzio. A Manzanares, poi, venti detenuti della prigione di Herrera de la Mancha portano sulle spalle il Cristo, intagliato 50 anni fa da alcuni carcerati. Nelle Filippine, a Cutud, alcuni fedeli, contravvenendo alle indicazioni della Chiesa cattolica e delle autorità, si fanno addirittura inchiodare a delle croci di legno, nella tradizionale rievocazione del venerdì santo. In India, invece, dopo i continui attacchi alle chiese e lo stupro di un’anziana suora, hanno preparato degli eventi particolari. Alcune parrocchie, infatti, durante le 14 stazioni della Via Crucis, mostrano una serie di manifesti che riportano dati e informazioni riguardanti i vari casi accaduti negli ultimi mesi.