Nella basilica di San Pietro, venerdì 17 marzo, alle ore 17:00, Papa Francesco presiederà il Rito per la Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale. A renderlo noto è l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, guidato da mons. Guido Marini. Durante il momento di preghiera, il Pontefice confesserà anche alcuni fedeli. La liturgia presieduta da Francesco apre l’iniziativa del Pontifico Consiglio della Nuova Evangelizzazione “24 ore per il Signore“. Promossa in tutte le chiese del mondo, quest’anno avrà per tema: “Misericordia io voglio” (Mt 9,13). Fin dal primo anno, l’iniziativa viene celebrata il venerdì antecedente la IV Domenica di Quaresima, ma quest’anno il Papa anticiperà di una settimana la liturgia penitenziale in San Pietro poichè il 25 marzo sarà impegnato nella visita pastorale a Milano.
Le iniziative a Roma
A Roma, venerdì 24 marzo, dalle ore 20:00 fino a notte inoltrata le chiese di Santa Maria in Trastevere e delle Stimmate di S. Francesco resteranno aperte per l’adorazione eucaristica e le confessioni. Sabato 25 marzo alle ore 17:00, presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia, si concluderà con la celebrazione di ringraziamento, i primi Vespri, presieduti da monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.
Fisichella: “’24 ore per il Signore’ è diventata una tradizione”
“Le ’24 ore per il Signore’ sono ormai una tradizione instauratasi in tutta la Chiesa. Molti vescovi che vengono in visita ad limina mi dicono: ‘Confessiamo davvero per 24 ore’. Quest’anno, poi, c’è una significativa coincidenza con la solennità dell’Annunciazione, che è l’atto di affidamento totale di Maria alla Parola di Dio. E pensare alla riconciliazione di ognuno di noi come un’esperienza di abbandono alla misericordia di Dio, credo che possa trovare in Maria la sua icona più bella e significativa”.
Così mons. Fisichella, presenta l’evento. Ricollegandosi al Giubileo celebrato lo scorso anno, il vescovo ricorda “la grande esperienza di riconciliazione vissuta nella Chiesa. Per tutto l’Anno giubilare i più occupati sono stati i confessori. Con grande spirito di dedizione. Il nostro popolo ha riscoperto realmente che la confessione non è un elenco di peccati, o una ‘sala di tortura’, ma l’incontro con l’amore, la bontà e la misericordia di Dio”.
Concludendo, il presule ricorda anche i missionari dell misericordia, nominati dal Papa durante la Quaresima dello scorso anno: “Papa Francesco ha voluto che continuassero la loro opera anche dopo il Giubileo. Quindi questa 24 ore è anche un invito a loro ad essere presenti, e ai vescovi e ai parroci affinché li chiamino per essere il segno tangibile dell’amore misericordioso di Dio, che passa attraverso la Chiesa ed è espresso nel mandato conferito da papa Francesco a questi sacerdoti perché perdonino quelle colpe riservate a lui”.