Sarà il cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i vescovi, a presiedere domani alle 18.30 nella basilica di Santa Maria in Trastevere, a Roma, la veglia di preghiera ecumenica promossa dalla Comunità di S. Egidio per ricordare i martiri moderni.
A pochi giorni dalla notizia della proclamazione della santità di monsignor Oscar Romero, martire dei nostri giorni ucciso 38 anni fa a San Salvador mentre celebrava l’eucaristia, la Comunità fa memoria dei cristiani che sono uccisi o subiscono persecuzioni, discriminazioni, privazione della libertà religiosa. Lo fa ricordando i nomi e le storie di questi testimoni del Vangelo, e ripetendo le parole di Papa Francesco: “Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa di martiri”. Sono tanti i Paesi del mondo in cui la testimonianza disarmata e non violenta dei cristiani costituisce uno scandalo dinanzi alla violenza, alla corruzione, al terrore. Ci sono luoghi dove si muore perché si va a messa, dove chiese e scuole cristiane vengono bruciate, dove si è minacciati, intimiditi o uccisi perché si educano i giovani e si strappano alle bande criminali. Tutti questi cristiani, accomunati da quell'”ecumenismo del sangue” di cui parla spesso Papa Francesco, saranno ricordati durante la veglia.
Una celebrazione che lo scorso anno vide la partecipazione dello stesso Pontefice, che il 22 aprile si recò nella chiesa di S. Bartolomeo all'Isola Tiberina per pregare in memoria dei martiri di oggi: “Di che cosa ha bisogno oggi la Chiesa?” si chiese il Papa Francesco in quella circostanza. E la risposta fu “Di martiri, di testimoni, cioè dei santi di tutti i giorni”.