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Vaticano: presentato oggi il nuovo Direttorio per le omelie

Questa mattina alle ore 11.00, nell’ Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del”Direttorio omiletico”, redatto dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti: erano presenti il Card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; S.E. Mons. Arthur Roche, Segretario della medesima Congregazione; P. Corrado Maggioni, S.M.M., Sotto-Segretario del Dicastero e il Sig. Filippo Riva, Officiale del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, media project.

“Il Direttorio – afferma il Card. Robert Sarah – non nasce senza un perché. Ha lo scopo di offrire una risposta al bisogno di migliorare il servizio, proprio dei ministri ordinati, della predicazione liturgica”. Un primo invito in tal senso era risuonato nel Sinodo dei Vescovi del 2005, dove, nella proposizione 19, si sottolineavano due aspetti. Come prima cosa si chiedeva ai ministri ordinati di “preparare accuratamente l’omelia basandosi su una conoscenza adeguata della Sacra Scrittura, mentre come seconda cosa si chiedeva nell’omelia risuonassero, nel corso dell’anno, i grandi temi della fede e della vita della Chiesa, e a tal fine si auspicavano sussidi che, alla luce del Lezionario triennale della Messa, aiutassero a mostrare il nesso che lega il messaggio delle letture bibliche con la dottrina della fede esposta nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

I Vescovi sono ritornati sul tema nel Sinodo sulla Parola di Dio, e così Benedetto XVI, nell’Esortazione Verbum Domini, mentre ricordava che predicare in modo adeguato in riferimento al Lezionario è veramente un’arte che dev’essere coltivata, indicava anche l’opportunità di elaborare “un Direttorio sull’omelia, cosicché i predicatori possano trovare in esso un aiuto utile per prepararsi nell’esercizio del ministero”. Il solco era tracciato ed in questa linea la Congregazione ha avviato il progetto. Inoltre un ulteriore spinta era venuta da Papa Francesco che ritorna a parlare dell’importanza delle omelie nell’Evangeliui Gaudium in ben 25 numeri, 10 per l’ omelia (nn. 135-144) e 15 alla preparazione della predicazione (nn. 145-159).

Inoltre il cardinale Sarah ricorda un capitolo dedicato all’annuncio del Vangelo: “Consideriamo ora la predicazione all’interno della liturgia, che richiede una seria valutazione da parte dei Pastori. Mi soffermerò particolarmente, e persino con una certa meticolosità, sull’omelia e la sua preparazione, perché molti sono i reclami in relazione a questo importante ministero e non possiamo chiudere le orecchie”. Ovviamente -conclude Sarah – l’omelia chiama in causa chi la pronuncia: ne nasce perciò l’importanza della preparazione dell’omileta, che domanda studio e preghiera, esperienza di Dio e conoscenza della comunità a cui si rivolge, amore per i santi Misteri e amore per il Corpo vivente di Cristo che è la Chiesa.

S.E. Mons. Arthur Roche sottolinea che la predicazione omiletica, per il Vescovi o i sacerdoti è la parte principale del loro magistero, cioè del ministero, elargitogli e accettato con l’ordine sacro, di annunciare l’Evangelo di Gesù Cristo, aiutando chi ascolta ad accogliere sempre meglio nei propri cuori la Parola che trasforma la vita di chi la mette in pratica, e ricorda i grandi padre come Ambrogio, Agostino, Leone Magno che portarono tanti alla fede con la loro predicazione. Similmente, per quanto gli compete, la predicazione omiletica è anche eccellente azione ministeriale per il diacono. “Certo, il Direttorio non può risolvere tutti i problemi intorno all’omelia. Si è scelto di privilegiare alcuni aspetti, accennando soltanto ad altri e non considerandone altri ancora. Noi crediamo e auspichiamo che sia un aiuto concreto per la formazione, specie dei sacerdoti, al fine di compiere al meglio il loro ministero liturgico. Sarà un buon omileta chi, attraverso la predicazione omiletica, sarà capace di fare questo: guidare a intendere gustare ciò che esce dalla bocca di Dio, aprire i cuori al rendimento di grazie a Dio, alimentare la fede in quanto lo Spirito opera per noi, adesso e qui nell’azione liturgica, preparare a una fruttuosa comunione sacramentale con Cristo, esortando a vivere quanto si è ricevuto nel sacramento. Sarà un cattivo omileta chi, pur essendo magari un grande oratore, non sarà capace di suscitare questi effetti”.

P. Corrado Maggioni, S.M.M, invece si sofferma sulla struttura del direttorio: la prima parte riguarda l’omelia e l’ambito liturgico , descrivendo che cos’è l’ omelia , la sua funzione e il contesto in cui è inserita e i destinatari. Altra tematica è l’interpretazione della Parola di Dio esposta nell’omelia e infine la preparazione prossima e remota, che è chiesta all’omileta. Nella seconda parte, Ars praedicandi , sono riportate le coordinate metodologiche e contenutistiche che l’omileta deve tener presenti nell’organizzarsi. Ci sono abbozzi delle chiavi di accostamento a temi e a testi, per il ciclo domenicale-festivo a partire dal cuore dell’anno liturgico, con riferimenti anche alle Messe feriali, di matrimonio e delle esequie; in questi esempi sono applicati i criteri esposti nella parte I. Infine seguono due Appendici: nella prima, sono segnalati riferimenti al Catechismo della Chiesa Cattolica, dopo sono elencati i documenti magisteriali sull’omelia-predicazione. L’edizione è stata Curata dalla Libreria Editrice Vaticana da oggi disponibile in lingua italiana e inglese.

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