Il 21 e il 22 luglio sono attesi in Vaticano sindaci provenienti da tutto il mondo, insieme a governatori locali e delegati dell’ONU, per partecipare ad un dibattito operativo organizzato dalle Pontificie Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali. Tema dell’incontro, ispirato dall’enciclica “Laudato Si'”, sarà il clima, lo sviluppo sostenibile e la povertà, non solo quella di beni materiai, ma anche quelle morali e sociali. L’iniziativa è stata presentata stamane nella Sala Stampa della Santa Sede dall’arcivescovo Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere dei dicasteri promotori.
Il prelato si è detto soddisfatto del successo per l’adesione dei sindaci alla manifestazione, tanto che le due giornate su “Moderna schiavitù e cambiamenti climatici” e “Prosperità, popoli e Pianeta”, il cui svolgimento era previsto nella Casina Pio IV, saranno invece ospitate nell’Aula del Sinodo. i primi cittadini di piccole, ma allo stesso tempo, rilevanti comunità come Lampedusa, si riuniranno insieme al governatore della California, ai sindaci di metropoli sudamericane, quali Rio de Janeiro, Bogotà, San Paolo, Città del Messico. E ancora rappresentanti delle grandi capitali africane come Accra e Johannesburg, e dei grandi agglomerati asiatici come Teheran e Kochi, insieme ai sindaci delle città europee, tra cui numerose italiane. In tutto una sessantina.
“L’idea di convocarli –ha raccontato mons. Sorondo– è maturata dopo alcuni incontri in Vaticano tra vescovi e capi della Polizia di tutto il mondo. Sono stati loro a suggerire di interpellare, prima che i loro governanti, proprio i sindaci che sono sul territorio per sensibilizzare la loro gente sulla necessità di cambiare stili di vita di produzione e consumo. Abbiamo voluto mettere insieme due realtà che, anche alla luce dell’Enciclica del Papa “Laudato si'”, consideriamo due emergenze: il cambiamento del clima indotto dall’attività umana che usa il materiale fossile – diciamolo, perché questo lo sottolinea l’Enciclica – e il tema delle nuove forme di schiavitù perché, come dice la stessa Enciclica, tutto è collegato”.
Il prelato ha ricordato l’attenzione primaria della Chiesa sui tema del clima, affermando che: “La prima a lanciare il problema del clima è stata l’Accademia delle Scienze con il gruppo dei due premi Nobel Crutzen e Molina. Quindi, quando ci dicono che noi seguiamo quello che dicono le Nazioni Unite è proprio il contrario: sono le Nazioni Unite che seguono l’idea che è partita dall’Accademia, 25 anni fa”. Questi cambiamenti climatici sono indotti dai comportamenti umani aggravati da una cultura del relativismo che spinge le persone ad approfittarne di altre fino a ridurle in schiavitù: “Sappiamo che la situazione è veramente grave perché si parla di 30 milioni di persone che vivono nella situazione di schiavi. Lo ha riconosciuto perfino l’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro e ha riconosciuto anche che l’80% del proventi che ricevono i trafficanti – circa 150 mila miliardi di dollari l’anno – arrivano dalla prostituzione. Quindi, in una forma anche provocatoria consideriamo che la prostituzione è una nuova forma di schiavitù”.
Obiettivo finale per contrastare tale piaga, che va estendendosi sempre di più, conclude mons. Sorondo, è chiedere “ai sindaci, in una dichiarazione che loro firmeranno e che per adesso tutti hanno accettato, di impegnarsi molto chiaramente sul tema delle nuove forme di schiavitù e di impegnarsi per includere le nuove forme di schiavitù come obiettivi primari nella nuova relazione sullo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che dovrebbe essere approvata a settembre prossimo”.