Anche per il Vaticano è tempo di riforme: Papa Francesco ne sta varando una per il sistema pensionistico, operando attraverso un “motu proprio” la revisione dello statuto del Fondo pensioni, lasciando però inalterato il regolamento. Verrà nominato direttamente dal pontefice il presidente, si cambierà il cda, mentre nel trattamento pensionistico dei singoli lavoratori rimarrà invariato.
“C’era bisogno di ridefinire con alcuni tocchi l’istituto pensionistico – spiega padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano – alla luce della nuova organizzazione economica e finanziaria nella Santa Sede operata da Papa Francesco”. La novità principale riguarda la figura del presidente del Fondo pensioni, che non sarà più automaticamente il cardinale presidente dell’Apsa (Amministrazione per il patrimonio della sede apostolica), ma sarà scelto direttamente dal Papa tra tre persone proposte dal coordinatore del Coniglio per l’Economia, che possono essere cardinali, vescovi o anche laici.
Cambia anche la composizione del consiglio d’amministrazione, composto da 11 membri: oltre al presidente ci saranno 4 “esterni” in qualità di esperti in materia assicurativa e di gestione dei fondi pensionistici e patrimoniali, provenienti da diversi Paesi e nominati dal Consiglio per l’Economia. Inoltre passeranno da 1 a 2 i membri in rappresentanza dei lavoratori e dei pensionati. Restano invece i 4 membri designati dalle quattro grandi amministrazioni vaticane: Propaganda Fide, Commissione Stato-Città del Vaticano, Apsa e Fabbrica di San Pietro, nominati dal Segretario di Stato vaticano.