“Un evento storico”. Così il responsabile della santa sede per i rapporti con gli stati, l’arcivescovo monsignor Paul Richard Gallagher che ha siglato l’accordo per il Vaticano, ha definito la firma dell’Accordo Fiscale tra Stati Uniti e Santa Sede, avvenuta questa mattina nella Segreteria di Stato.
Si tratta del primo accordo intergovernativo formale tra i due Stati e sigla l’impegno di entrambe le parti a “promuovere e ad assicurare un comportamento etico nel campo finanziario ed economico”, inoltre servirà a prevenire l’evasione fiscale e a “facilitare l’adempienza dei doveri fiscali dei cittadini statunitensi che svolgono attività finanziarie nello stato città del Vaticano”.
Il documento appena firmato regola lo scambio automatico di informazioni fiscali tra le autorità competenti delle due parti e si inserisce nel percorso di adozione della Santa Sede di standard più aggiornati in materia di trasparenza finanziaria, iniziato nel 2010 su preciso volere di Benedetto XVI.
“Come Papa Francesco ci ricorda di frequente – ha spiegato Gallagher – evadere tasse giuste significa rubare sia allo Stato sia ai poveri. Ogni persona ha, infatti, il dovere di contribuire in carità e giustizia, al bene comune, secondo le proprie capacità e i bisogni degli altri, promuovendo e assistendo le istituzioni pubbliche dedicate al miglioramento delle condizioni della vita umana”.