Le polizia dell’ Uttar Pradesh ha dichiarato che non permetterà ai radicali indù la tanto acclamata “riconversione di Natale”, una vera e propria strategia pensata per celebrare il ritorno all’induismo per migliaia di cristiani e musulmani e programmata per il 25 dicembre. Mohit Agarwal, funzionario delle forze di sicurezza della città di Aligarh, ha precisato che “misure rigide” saranno prese contro gli organizzatori dell’evento.
La minaccia è arrivata la settimana scorsa da Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), un gruppo paramilitare radicale indù, che ha affermato di voler convertire quattromila famiglie cristiane e mille musulmane proprio nella giornata in cui si celebra la natività di Gesù. Si tratta di progetto a sfondo religioso organizzato da un gruppo di fanatici i quali hanno dato alla missione il nome di ghar wapsi, “ritorno a casa”. Il mese scorso il gruppo radicale ha organizzato una raccolta fondi per finanziare l’impresa, distribuendo volantini per tutta la città.
Di fronte alla presa di posizione delle autorità locali, i militanti del Bajrang Dal, ala giovanile dei movimenti nazionalisti indù del Sangh Parivar, hanno minacciato di manifestare per le strade qualora gli sarà impedito di celebrare le riconversioni. Yogi Adityanath, un parlamentare del Bharatiya Janata Party (Bjp) che dal maggio scorso guida il governo centrale dell’India, ha dichiarato l’intenzione di partecipare al ghar wapsi. Le azioni degli Rss già da tempo colpiscono il territorio, le ultime si sono svolte ad Agara e hanno coinvolto circa 300 musulmani, tutti migranti e molto poveri che hanno raccontato di non sapere cosa stava accadendo loro, ma di aver accettato l’invito perché in cambio avrebbero ricevuto cibo e tessere per sussidi.