Unione Africana, sos per la nuova schiavitù

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Foto di Christian Packenius da Pixabay

Secondo il rapporto dell’Unione Africana (rilanciato dall’agenzia missionaria vaticana Fides) 3,42 milioni vittime della tratta sono state trattate come veri e propri schiavi soggetti al lavoro forzato. Il 54% di queste persone è stato tenuto in schiavitù per debiti. Gli uomini costituiscono la maggioranza delle persone destinate al lavoro forzato Donne e sempre più ragazze e persino bambine sono, invece, la maggioranza delle vittime della schiavitù sessuale. La maggior parte di loro subiscono traumi emotivi e disturbi di salute mentale, come depressione e tendenze suicide. I bambini poveri, disoccupati e orfani sono i gruppi sociali più vulnerabili alla tratta degli esseri umani. Tuttavia, anche bambini provenienti da famiglie relativamente benestanti e con un buon grado di istruzione possono cadere vittime dei metodi in continua evoluzione utilizzati dai trafficanti per reclutare le loro vittime. Ricorrendo ad esempio ai social media. Non a caso secondo l’Unione Africana “uno dei motivi principali per cui il traffico di esseri umani in Africa è così diffuso è la mancanza di informazioni e consapevolezza tra le potenziali vittime, le forze dell’ordine e gli altri soggetti interessati”.

Esempi di tratta e sfruttamento di esseri umani. Credit, da sinistra a destra: SAVERIO DE GIGLIO, Carlo Carino Imagoeconomica, CARLO CARINO BY AI MID

Sos Unione Africana

Sono soprattutto donne e bambini, dunque, le principali vittime della tratta degli esseri umani in Africa. Questo fenomeno criminale è inserito nelle moderne dinamiche economiche globali. A livello mondiale donne e ragazze rappresentano il 72% delle persone vittime della tratta (e vengono per lo più avvitate alla prostituzione forzata). Mentre il restante 28% è rappresentato da uomini e adolescenti impiegati nel lavoro forzato. Per quel che concerne la situazione africana, “il traffico di esseri umani segue rotte migratorie storiche da e verso i Paesi all’interno della regione e oltre”, documenta l’Unione Africana. Secondo il rapporto esiste uno “stretto legame tra commercio di esseri umani, contrabbando di esseri umani e migrazione irregolare”. Fattori come guerre, carestie, e la situazione economica disastrosa (alimentata dal sistema debitorio internazionale) dei Paesi di provenienza dei “moderni schiavi” spingono sempre più persone a cercare condizioni migliori di vita all’estero. Le vittime finiscono nelle reti di trafficanti senza scrupoli. “I migranti africani rapiti dai trafficanti per ottenere un riscatto, comprati e venduti come schiavi o sottoposti al prelievo degli organi, testimoniano questa realtà” afferma il rapporto dell’Unione Africana. Un commercio che genera a livello globale profitti illegali per 150 miliardi di dollari. Di questi 99 miliardi provengono dallo sfruttamento sessuale delle vittime della tratta.

Giacomo Galeazzi: