Le è bastato affermare su Twitter che la barba lunga non costituisce un segno distintivo per i fedeli musulmani per essere arrestata. Stando a quanto riportato da Gulfnews, Suad al Shammari giovane attivista saudita, aveva affermato un anno fa sul social network che “alcuni atei, ebrei e comunisti hanno la barba” e che “anche Abu jahl (un esponente politeista pagano) ha una barba più lunga di quella del profeto Maometto”.
La al Shammari ha dichiarato di non avere come obbiettivo l’Islam, portando tweet precedenti a sostegno della sua affermazione. Ma numerose autorità religiose hanno chiesto di metterela sotto processo accusandola di denigrare l’Islam.
La donna è cofondatrice del Saudi Liberals Group assieme a Raef Badawi, che sta scontando una pena di sette anni con l’accusa di aver creato un sito web che mina la sicurezza generale e ridicolizza esponenti religiosi.