Video-documentario sul Duomo di Udine. Tornare come per incanto al Milletrecento e vedere con i propri occhi il Duomo di Udine. Gli archi gotici a sesto acuto, il soffitto a capriate, l’abside e le due cappelle con gli affreschi di Vitale da Bologna. È questa l’esperienza immersiva garantita dal video-documentario presentato nella sala conferenze della Fondazione Friuli, a Udine, alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin. Si tratta di un progetto pubblico-privato avviato l’anno scorso con la pubblicazione del volume “Il Duomo di Udine. Storia e architettura tra Medioevo e Rinascimento“, a cura di Cesare Scalon che è il presidente dell’istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. Al libro edito da Gaspari, realizzato anche grazie al contributo della Regione nell’ambito del progetto sulle identità culturali del Friuli, fa seguito questa ricostruzione virtuale del monumento.
In duomo
Il video ha una durata di 15 minuti, che consente di apprezzare uno dei simboli architettonici di Udine nell’avvicendarsi delle epoche fino alla “riforma” promossa nel 1735 dalla famiglia Manin. Un progetto frutto della collaborazione con la parrocchia di Santa Maria Annunziata – rappresentata dall’arciprete monsignor Luciano Nobile – e con le Università degli studi di Udine e di Bologna”. “Come presidente della massima Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia – ha detto Bordin portando i saluti dell’Aula – sono particolarmente orgoglioso di partecipare a eventi come questo. Credo fortemente, infatti, nella proficua collaborazione tra istituzioni pubbliche e private per la valorizzazione del vastissimo patrimonio storico e culturale della nostra regione”. Ricordando il sostegno della Regione alla realizzazione del recente volume dell’istituto Paschini sulla storia del Duomo, il presidente ha sottolineato “l’orgoglio di aver contribuito a innescare studi e approfondimenti su un monumento che rappresenta un patrimonio inestimabile non solo per la città capoluogo del Friuli ma anche per l’intera regione. Un gioiello dal punto di vista storico e architettonico che va valorizzato e fatto conoscere sempre di più e meglio. Innanzitutto agli operatori culturali ma pure in prospettiva turistica”. “Le nuove tecnologie – ha concluso Bordin – rappresentano una risorsa preziosa perché grazie a questa ricostruzione virtuale siamo in grado di tornare in qualche modo indietro nel tempo e di ammirare il Duomo del Trecento, un’esperienza di grande fascino e di sicura presa“. La presentazione ha visto inoltre gli interventi dell’arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, del direttore della Fondazione Friuli Luciano Nonis, della consigliera comunale di Udine Stefania Garlatti Costa, di Laura Pani per l’Università friulana e di Paola Perabò per il gruppo Danieli.