Cordelia Vitiello, vicepresidente del Concistoro e rappresentante legale della Chiesa Evangelica Luterana in Italia nonché membro della Rete delle Donne luterane interviene sul tema della violenza sulle donne, nella giornata dedicata al contrasto di questo odioso fenomeno a cui aderisce anche la Celi: “E' indubbio che ancora oggi la reale e totale parità tra i sessi non è stata raggiunta e che molti uomini manifestano spesso una volontà di supremazia nei confronti delle donne. Questa indebita affermazione di potere diventa drammatica ogni qual volta si traduce in atti di violenza psicologica o fisica. Le cronache sono sempre più piene di resoconti su molestie e violenze sessuali così come di maltrattamenti e femminicidi. Da un lato, quest’attenzione mediatica è segno della volontà delle donne e anche di tanti uomini di denunciare le ingiustizie, di lottare contro stereotipi e vincoli culturali, di operare per il cambiamento della società. Ma, dall’altro, è la conferma che il problema della discriminazione di genere e della negazione dei diritti delle donne è ancora ben lontano dall’essere risolto. Come luterane e luterani e come Chiesa crediamo fermamente che uomo e donna debbano avere gli stessi diritti e gli stessi doveri nella società. Crediamo che una reale parità sia la prima forma di tutela delle donne. Così come crediamo anche che il primo compito di una Chiesa sia quello di essere da esempio anche in questo ambito: ecco perché sottolineiamo come, all’interno della Chiesa Luterana, la parità sia un risultato raggiunto, frutto di un lungo processo storico e culturale.” E' un fatto che le comunità luterane in Italia sono indifferentemente guidate da pastori o pastore (circa la metà del totale) e da presidenti donne o uomini. E questo rimane uno dei punti di sostanziale differenza con la Chiesa cattolica.
Una nota della Chiesa luterana puntualizza come in Italia e all'estero “operano specifiche organizzazioni che affrontano, primariamente, temi e problemi dell’universo femminile e elaborano strategie a sostegno delle donne. Come la Rete delle Donne in Italia e la WICAS (Women in Church and Society) a livello internazionale: quest’ultima, nel corso dell'Assemblea mondiale della Chiesa luterana di maggio, ha elaborato un testo a tutela delle donne che è stato adottato dal Consiglio mondiale luterano come importante documento strategico per i prossimi sette anni”.
“Per promuovere il rispetto per le donne e una reale parità con l’uomo, è però fondamentale agire non solo all’interno della nostra Chiesa ma anche a livello sociale, con interventi finalizzati all’offerta di un aiuto concreto alle donne in difficoltà e iniziative educative che, mediante l’ascolto e il dialogo, riescano a incrementare nelle donne la consapevolezza delle proprie capacità e potenzialità. Per una Chiesa come la nostra, minoritaria, di piccole dimensioni e senza grandi patrimoni, è chiaro che le risorse devono essere gestite con grande attenzione e destinate unicamente a progetti in grado di raggiungere gli obiettivi prefissi” aggiunge Vitiello che cita come esempio “quello che accade a Napoli con il progetto Rose Rosa che eroga gratuitamente servizi di counseling, esami diagnostici e visite specialistiche gratuite a donne in condizioni di disagio familiare o vittime di violenza; o a Roma, con il progetto Orsacchiotto per le giovani mamme spesso di origine straniera e in difficoltà di ogni tipo, che ricevono pacchi con pannolini, vestiario e giocattoli per i loro bambini e, soprattutto, parole e gesti di conforto”.