Icristiani nella Striscia di Gaza sono ormai poco più di un migliaio, per lo più greco-ortodossi, su una popolazione complessiva di 2 milioni di palestinesi. La piccola realtà cristiana della Striscia, evidenzia Fides, continua ad assottigliarsi: i giovani che ci riescono, lasciano la terra in cui sono nati per emigrare, mentre nelle chiese si celebrano spesso i funerali degli anziani che terminano la loro vita terrena. Le tante partenze sono un sintomo che nessuno crede in un cambiamento vicino, rispetto a una condizione collettiva segnata dall’isolamento internazionale, dalla mancanza di lavoro e dalla minaccia mai sopita di nuove guerre.
Nei Luoghi Santi
In anni recenti, le autorità israeliane avevano a volte garantito un numero limitato ma consistente di permessi riservati ai cristiani di Gaza che volevano recarsi soprattutto a Betlemme, Nazareth o Gerusalemme per celebrare lì le feste cristiane del Natale o della Pasqua. Già lo scorso anno, riferisce Fides, si era registrata una limitazione consistente dei permessi concessi dalle autorità di Israele, che erano stati riservati solo a persone con età superiore ai 55 anni. Quest’anno, la mancata concessione fino all’ultimo dei permessi necessari ai cristiani di Gaza per recarsi a celebrare la solennità del Natale presso i Luoghi Santi di Betlemme e Gerusalemme era stata rilevata con rammarico da autorevoli esponenti ecclesiali. “È un rituale ormai annuale, i permessi sono prima negati e poi concessi. Quest’anno però sembra che i permessi, se ci dovessero essere, saranno centellinati”, aveva dichiarato l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico per Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Un barlume di speranza
Adesso, l’apertura in extremis alla concessione di permessi, avvenuta ormai a ridosso della celebrazione del Natale, rende difficile prevedere quanti saranno i cristiani di Gaza in grado di approfittare delle nuove disposizioni rese note dalle autorità israeliana. Secondo fonti locali, al momento risultano essere stati effettivamente rilasciati meno di 60 permessi. Nel dicembre 2015 le autorità israeliane concessero 600 permessi nominativi ad altrettanti cristiani residenti nella Striscia di Gaza per consentire loro di visitare i Luoghi Santi – a cominciare da quelli situati a Betlemme – in occasione delle festività natalizie. I permessi concessi quella volta avevano durata mensile, e nessun permesso era stato concesso a persone comprese nella fascia di età tra i dodici e i trent'anni.