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Un documento Cei di 44 anni fa aveva letto i “segni dei tempi”

La Chiesa italiana e le prospettive del Paese: Un profetico documento del Consiglio permanente del 1981

E’ un documento Cei datato 1981 ma a rileggerlo oggi appare di straordinaria attualità. Il suo scopo era quello di “indicare lo spirito e la via per cui cristianamente si è
presenti alla società italiana”. I vescovi si dimostrano capaci di leggere evangelicamente i segni dei tempi. “Non possiamo nascondere carenze, lentezze e contraddizioni della vita quotidiana dei cristiani, perché in molte cose tutti pecchiamo – scrivono i presuli-. Le persistenti difficoltà che l’Italia sperimenta non sono frutto di fatalità. Sono invece segno che il vertiginoso cambiamento delle condizioni di vita ci è largamente sfuggito di mano, e che tutti siamo stati in qualche modo inadempienti”. Una lucida lettura del consumismo che 44 anni fa iniziava a dilagare. “Con il progresso economico si sono pure affermati elementi regressivi, che hanno portato alla perdita di valori, senza i quali è impossibile che quel progresso sia vero e proceda ancora per il bene comune– aggiunge il documento Cei-. Bisogna decidere di ripartire dagli ‘ultimi’ che sono il segno drammatico della crisi attuale. Fino a quando non prenderemo atto del dramma di chi ancora chiede il riconoscimento effettivo della propria persona e della propria famiglia, non metteremo le premesse necessarie ad un nuovo cambiamento sociale. Gli impegni prioritari sono quelli che riguardano la gente tuttora priva dell’essenziale: la salute, la casa, il lavoro, il salario familiare, l’accesso alla cultura, la partecipazione”.

Cei
Foto di Jomarc Nicolai Cala su Unsplash

Analisi Cei

Avvertono i vescovi italiani: “Bisogna esaminare seriamente le situazioni degli emarginati, che il nostro sistema di vita ignora e perfino coltiva. Dagli anziani agli handicappati, dai tossicodipendenti ai dimessi dalle carceri o dagli ospedali psichiatrici. Perché cresce ancora la folla di nuovi poveri? Perché ad una emarginazione clamorosa risponde cosi poco la società attuale? Queste situazioni devono entrare nel quadro dei programmi delle amministrazioni civiche, delle forze politiche e sociali che, garantendo spazio alla libera iniziativa e valorizzando i corpi intermedi, coinvolgano la responsabilità dell’intero Paese sulle nuove necessità“. Linee guida quanto mai attuali.

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