Papa Francesco è entrato alle 9:00 nell’Aula Paolo VI, dove ha tenuto l’udienza generale. Accolto dall’ovazione delle migliaia di fedeli presenti, dallo sventolio di bandierine bianche e gialle e dalle grida “Viva il Papa!”, il Pontefice ha fatto ingresso dalla porta posta sul palco della Sala Nervi e ha camminato fino alla sua postazione al centro appoggiandosi a un bastone. Il Pontefice ha continuato il ciclo di catechesi sull’evangelizzazione, iniziato mercoledì scorso.
Papa: “Evangelizzare non è far proselitismo, questo non è cristiano”
“Per riassumere in una parola l’azione della Chiesa si usa spesso proprio il termine ‘pastorale‘. E per valutare la nostra pastorale, dobbiamo confrontarci con il modello, Gesù buon Pastore. Anzitutto possiamo chiederci: lo imitiamo abbeverandoci alle fonti della preghiera, perché il nostro cuore sia in sintonia con il suo?”. E “se si sta con Gesù si scopre che il suo cuore pastorale palpita sempre per chi è smarrito, perduto, lontano”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, in cui oggi ha continuato il ciclo di catechesi, iniziato mercoledì scorso, “sulla passione di evangelizzare, sullo zelo apostolico che deve animare la Chiesa e ogni cristiano”.
“Il Signore soffre quando ci distanziamo dal suo cuore – ha affermato il Pontefice -. Soffre per quanti non conoscono la bellezza del suo amore e il calore del suo abbraccio. Ma, in risposta a questa sofferenza, non si chiude, bensì rischia: lascia le novantanove pecore che sono al sicuro e si avventura per l’unica dispersa, facendo così qualcosa di azzardato e pure di irrazionale, ma consono al suo cuore pastorale, che ha nostalgia di chi se n’è andato; non rabbia o risentimento, ma un’irriducibile nostalgia di noi”. “È lo zelo di Dio – ha spiegato Francesco -. E mi domando: noi, abbiamo sentimenti simili? Magari vediamo come avversari o nemici quelli che hanno lasciato il gregge (…). Incontrandoli a scuola, al lavoro, nelle vie della città, perché non pensare invece che abbiamo una bella occasione di testimoniare loro la gioia di un Padre che li ama e che non li ha mai dimenticati?”. “Non per fare proselitismo, no – ha avvertito -, ma che gli arrivi la parola del Padre, per camminare insieme”. “Evangelizzare non è fare proselitismo, proselitismo è una parola pagana, non è evangelica né cristiana”, ha sottolineato il Papa.
“C’è una parola buona per loro e a portarla abbiamo l’onore e l’onere di essere noi – ha proseguito -. Perché la Parola, Gesù, questo ci chiede. Magari seguiamo e amiamo Gesù da tanto tempo e non ci siamo mai chiesti se ne condividiamo i sentimenti, se soffriamo e rischiamo in sintonia con il suo cuore pastorale!”.
“Non si tratta di fare proselitismo perché gli altri siano ‘dei nostri’ – ha ribadito il Papa -, no, questo non è cristiano, si tratta di amare perché siano figli felici di Dio”. “Chiediamo nella preghiera la grazia di un cuore pastorale, aperto, di essere vicino a tutti, per portare il messaggio del Signore e anche sentire la nostalgia di Cristo – ha concluso -. Perché, senza questo amore che soffre e rischia, rischiamo di pascere solo noi stessi”.
Papa: “Quanti cristiani sono vittime di violenza”
“Chiedo a tutti voi di pregare con me per Padre Isaac Achi, della Diocesi di Minna, nel nord della Nigeria, ucciso domenica scorsa nella casa parrocchiale. Quanti cristiani soffrono sulla propria pelle la violenza: preghiamo per loro!”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, salutando i pellegrini di lingua inglese.
Papa: “Strada della carità avvicinerà le confessioni cristiane”
“Nella Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, vi invito a ringraziare Dio per il servizio che i nostri fratelli di altre Confessioni svolgono in favore dei più bisognosi. Questa strada della carità ci farà avvicinare sempre di più, amando e imitando Cristo Buon Pastore”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, salutando i pellegrini di lingua portoghese.
“All’inizio della ‘Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani’, invito ciascuno di voi a pregare e ad operare affinché fra tutti i credenti in Cristo si affermi sempre più il cammino verso la piena comunione, e nello stesso tempo vi incoraggio a impegnarvi, con totale dedizione ed in ogni ambiente di vita, ad essere costruttori di riconciliazione e di pace”, ha aggiunto il Papa nel saluto ai fedeli di lingua italiana.
Papa: “Dolore straziante per Dnipro, non restare indifferenti”
“Per favore, non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina, tanto bisognosa di vicinanza, di conforto e soprattutto di pace. Sabato scorso un nuovo attacco missilistico ha causato molte vittime civili, tra cui bambini. Faccio mio il dolore straziante dei familiari. Le immagini e le testimonianze di questo tragico episodio sono un forte appello a tutte le coscienze. Non si può rimanere indifferenti!”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale.
Fonte: Ansa