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Udienza, Papa Francesco: “Rispettate i luoghi religiosi di qualsiasi fede”

Il Papa ha cominciato l’udienza generale facendo salire sulla jeep bianca sei piccoli ospiti portandoli in giro per Piazza San Pietro

Anche oggi il Papa ha cominciato l’udienza generale facendo salire sulla jeep bianca sei piccoli ospiti, che si sono goduti il giro tra i vari settori della piazza delimitata dal colonnato del Bernini. In una mattinata soleggiata e dalle temperature mite, i numerosi fedeli che hanno affollato i settori delimitati dalle transenne hanno salutato a gran voce Papa Francesco, muniti degli immancabili telefonini per le foto e i selfie. A fare da sfondo, la musica gioiosa di una banda musicale, che ha ritmato tutta la fase precedente alla catechesi, durata circa un quarto d’ora.

Papa: “La vocazione cristiana è una chiamata che riguarda tutti”

La vocazione cristiana “è una chiamata che riguarda sia coloro che hanno ricevuto il sacramento dell’Ordine, sia le persone consacrate, sia ciascun fedele laico, uomo o donna. È una chiamata a tutti”. Lo ha ribadito, sulla scorta del Concilio, il Papa, continuando in piazza San Pietro il ciclo di catechesi sullo zelo apostolico. “Il tesoro che tu hai ricevuto con la vocazione cristiana sei costretto a darlo”, ha proseguito a braccio: “E’ la dinamicità della vocazione, è la dinamicità della vita”. “E’ una chiamata che abilita a svolgere in modo attivo e creativo il proprio compito apostolico, in seno a una Chiesa in cui c’è diversità di ministero ma unità di missione”, ha spiegato Francesco: “Gli apostoli e i loro successori hanno avuto da Cristo l’ufficio di insegnare, reggere e santificare in suo nome e con la sua autorità. Ma anche i laici – tutti voi, la maggioranza di voi siete laici – essendo partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, all’interno della missione di tutto il popolo di Dio hanno il proprio compito nella Chiesa e nel mondo”. “Siamo consapevoli che l’essere apostoli riguarda ogni cristiano, e dunque anche ciascuno di noi?”, l’esordio della catechesi: “siamo chiamati ad essere apostoli in una Chiesa che nel Credo professiamo come apostolica”.

”Quando tu concepisci la vita cristiana come una promozione, con quello di sopra che comanda gli altri perché è riuscito ad arrampicarsi, questo non è cristianesimo, è paganesimo puro”. È il monito pronunciato, a braccio, dal Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata allo zelo apostolico. “La vocazione cristiana non è una promozione per andare su, è un’altra cosa”, ha spiegato Francesco ancora a braccio: “sebbene alcuni per volontà di Cristo stesso siano costituiti dottori, dispensatori dei misteri e pastori per gli altri, tuttavia vige fra tutti una vera uguaglianza riguardo alla dignità e all’azione comune a tutti i fedeli nell’edificare il corpo di Cristo”, ha aggiunto citando la Lumen gentium. “Chi ha più dignità nella Chiesa, i vescovi, i sacerdoti?”, ha chiesto il Papa ancora fuori testo ai fedeli: “Tutti siamo cristiani a servizio degli altri. Chi è più importante nella Chiesa, la suora, la persona comune, il bambino, il vescovo? Tutti siamo uguali, e quando una delle parti si crede più importante degli altri e alza il naso così, sbaglia. Quella non è la vocazione di Gesù. La vocazione che Gesù dà è il servizio: servire gli altri, umiliarti. Se tu trovi qualcuno che ha la posizione più alta nella Chiesa e tu la vedi vanitosa, poveretto, prega per lui, perché non ha capito cos’è la vocazione cristiana. Amore al Padre, alla comunità e servizio: questa è la vocazione degli apostoli”.

Ucraina: Papa, rispettate luoghi religiosi qualsiasi fede

“Penso alle suore ortodosse della Lavra di Kiev. Chiedo alle parti in guerra di rispettare i luoghi religiosi. Le suore consacrate, le persone consacrate alla preghiera di qualsiasi confessione sono sostegno del popolo di Dio”. Lo ha detto il Papa al termine dell’udienza generale. Nei giorni scorsi il Patriarca Kirill aveva fatto un appello al Papa per evitare l’espulsione dei religiosi della Chiesa ortodossa ucraina rimasti fedeli a Mosca dal conteso Monastero delle Grotte di Kiev.

Fonte: AgenSIR

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