Chiesa Cattolica

Udienza, Papa: “Essere cristiano non è un ‘maquillage’ ma un cambiamento del cuore”

Papa Francesco, a bordo della ‘papamobile’ scoperta, è entrato in Piazza San Pietro poco prima delle 9 per tenere l’udienza generale. Il Pontefice, applaudito dalla folla di pellegrini provenienti da tutto il mondo, ha fatto il giro dei vari settori della piazza per salutare e benedire da vicino i fedeli. Prima di entrare in piazza, Francesco ha fatto salire sulla ‘jeep’ cinque bambini, tutti con berretti arancione, che ha portato con sé nel giro tra la folla, fino al bordo del sagrato di San Pietro.

Papa: “Essere cristiano non è ‘maquillage’ è un cambiamento del cuore”

“Un innamorato di Gesù”. Così il Papa ha definito Paolo di Tarso, nella prima delle due catechesi a lui dedicata, nell’ambito del ciclo di catechesi sullo zelo apostolico, che “appare dopo la sua conversione, e prende il posto del suo precedente zelo per il giudaismo”. “Era un uomo zelante per la legge di Mosé, per il giudaismo, e dopo la conversione questo zelo continua ma per predicare Gesù Cristo”, ha fatto notare il Papa a braccio, rivolgendosi ai fedeli in piazza San Pietro: “Saulo – il primo nome di Paolo – era già zelante, ma Cristo converte il suo zelo: dalla legge al Vangelo”. “Il suo slancio prima voleva distruggere la Chiesa, dopo invece la costruisce”, ha proseguito il Papa: “Ci possiamo domandare: che cosa è successo, passa dalla distruzione alla costruzione? Che cosa è cambiato in Paolo? In che senso il suo zelo, il suo slancio per la gloria di Dio è stato trasformato?”.

“San Tommaso d’Aquino insegna che la passione, dal punto di vista morale, non è né buona né cattiva”, ha spiegato Francesco: “Il suo uso virtuoso la rende moralmente buona, il peccato la rende cattiva. Nel caso di Paolo, ciò che lo ha cambiato non è una semplice idea o una convinzione: è stato l’incontro con il Signore risorto che ha trasformato tutto il suo essere. Quello che cambia la vita è l’incontro con il Signore”.

L’unico che può cambiare i nostri cuori è lo Spirito Santo”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla figura di San Paolo. “Lo zelo di Paolo rimane, ma diventa lo zelo di Cristo”, ha spiegato Francesco: “Cambia il senso, ma lo zelo è lo stesso. Il Signore lo si serve con la nostra umanità, con le nostre prerogative e le nostre caratteristiche, ma ciò che cambia tutto non è un’idea bensì la vita vera e propria, come dice lo stesso Paolo: ‘Se uno è in Cristo, è una nuova creatura’”. “L’incontro con Gesù Cristo ti cambia da dentro, ti fa un’altra persona”, ha detto il Papa ancora a braccio: “Se uno è in Cristo, è una nuova creatura: non è un maquillage, che ti cambia la faccia. Se tu sei cristiano di apparenza, questo non va: il vero cambiamento è del cuore, e questo è successo a Paolo”.

Papa: “Nella storia tanti teologi atei”

“La passione per il Vangelo non è una questione di comprensione o di studi: tu puoi studiare tutta la teologia che vuoi e diventare ateo o mondano”. È il monito, a braccio, del Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla figura di San Paolo. Il cristianesimo, ha spiegato Francesco ancora fuori testo, “non è una questione di studi: nella storia ci sono stati tanti teologi atei. Studiare serve, ma non genera la grazia”.

Poi la citazione di S. Ignazio di Loyola: “Non il molto sapere sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e il gustare le cose internamente”. “Pensiamo ognuno di noi”, l’invito a braccio: “Io sono religioso, io prego, io cerco di osservare i comandamenti. Ma dov’è Gesù nella tua vita? Gesù dov’è? Hai incontrato Gesù? Parli con Gesù, leggi il Vangelo?”. No, allora, ad “un cristianesimo non dico senza Gesù, ma con un Gesù astratto”: “Tante volte diciamo: ‘Guarda quell’altro, era un disgraziato e adesso è un uomo, una donna buona’. Chi lo ha cambiato? La tua vita, che è cristiana, è cambiata? Se non è entrato Gesù nella tua vita, non sei cristiano. Gesù deve entrare nella tua vita. L’amore di Dio ci spinge, diceva San Paolo. E lo stesso è successo ai tutti i santi, che quando hanno trovato Gesù, vanno avanti”.

Papa: “Perseveriamo nella preghiera e nella vicinanza alla martoriata Ucraina”

“Perseveriamo nella preghiera e nella vicinanza alla martoriata Ucraina”. È l’appello del Papa, al termine dell’udienza di oggi in piazza San Pietro, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana. “Continuate a sostenere i vostri fratelli e sorelle sofferenti nell’Ucraina, nella martoriata Ucraina”, l’invito ai pellegrini polacchi, salutati poco prima.

Fonte: AgenSIR

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