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Udienza, Papa: “La Chiesa è apostolica, missionaria. Non proselitista”

Papa: "Iniziamo oggi un nuovo ciclo di catechesi, dedicato a un tema urgente e decisivo per la vita cristiana: la passione per l'evangelizzazione, cioè lo zelo apostolico"

Papa Francesco è entrato nell’Aula Paolo VI, in Vaticano, alle 9:00 dove stamane ha tenuto l’udienza generale del mercoledì. Accolto dall’applauso delle migliaia di pellegrini presenti, il Papa ha fatto ingresso sul palco della Sala Nervi dirigendosi verso la sua postazione al centro appoggiandosi a un bastone a causa dei dolori al ginocchio. Quella di oggi è la seconda udienza generale del 2023. Papa Francesco ha iniziato oggi un nuovo ciclo di catechesi: lo zelo apostolico.

Papa: “La missione è l’ossigeno della vita cristiana”

“Iniziamo oggi un nuovo ciclo di catechesi, dedicato a un tema urgente e decisivo per la vita cristiana: la passione per l’evangelizzazione, cioè lo zelo apostolico“, ha detto papa Francesco all’inizio della sua catechesi nell’udienza generale. “Si tratta di una dimensione vitale per la Chiesa – ha sottolineato -: la comunità dei discepoli di Gesù nasce infatti apostolica, missionaria. Non proselitista, e questo dall’inizio dobbiamo distinguere: essere missionari, essere apostolici, non significa fare proselitismo, sono due dimensioni che non c’entrano nulla l’una con l’altra”. Secondo il Pontefice, “lo Spirito Santo la plasma in uscita, perché non sia ripiegata su sé stessa, ma estroversa, testimone contagiosa di Gesù, protesa a irradiare la sua luce fino agli estremi confini della terra”.

“Può succedere, però, che l’ardore apostolico, il desiderio di raggiungere gli altri con il buon annuncio del Vangelo, diminuisca, divenga tiepido – ha avvertito Francesco -. A volte sembra eclissarsi. Sono cristiani chiusi, che non pensano agli altri. Ma quando la vita cristiana perde di vista l’orizzonte dell’annuncio, si ammala: si chiude in sé stessa, diventa autoreferenziale, si atrofizza”. “Senza zelo apostolico, la fede appassisce. La missione è invece l’ossigeno della vita cristiana: la tonifica e la purifica”, ha aggiunto.

Il Papa ha poi parlato dell’episodio evangelico, “in qualche modo emblematico” della chiamata dell’apostolo Matteo, un “pubblicano”, un esattore delle tasse, quindi considerato “un collaborazionista, un traditore del popolo”. “Ecco il messaggio per noi: non dobbiamo attendere di essere perfetti e di aver fatto un lungo cammino dietro a Gesù per testimoniarlo; il nostro annuncio comincia oggi, lì dove viviamo”, ha osservato.

Fonte: Ansa

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