Papa Francesco, a bordo della ‘papamobile’ aperta, è entrato in Piazza San Pietro alle 9:00 dove stamane ha tenuto l’udienza generale. Prima di entrare nella piazza, il Papa ha fatto salire sulla ‘jeep’ quattro bambini, tutti in pantaloni scuri e camicia bianca, che ha portato con sé nel suo giro tra i fedeli. Poi, ha tenuto l’udienza generale dedicata alla figura di “San Daniele Comboni, apostolo per l’Africa e profeta della missione”.
Il Papa: “Cristiani chiamati a combattere ogni forma di schiavitù”
“La schiavitù ‘cosifica’ l’uomo, il cui valore si riduce all’essere utile a qualcuno o a qualcosa. Ma Gesù, Dio fatto uomo, ha elevato la dignità di ogni essere umano e ha smascherato la falsità di ogni schiavitù”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, che oggi ha dedicato al tema “San Daniele Comboni, apostolo per l’Africa e profeta della missione”. “Comboni, alla luce di Cristo – ha ricordato -, prese consapevolezza del male della schiavitù; capì, inoltre, che la schiavitù sociale si radica in una schiavitù più profonda, quella del cuore, quella del peccato, dalla quale il Signore ci libera”. “Da cristiani, dunque, siamo chiamati a combattere contro ogni forma di schiavitù”, ha aggiunto il Pontefice.
Papa: “Basta saccheggiare l’Africa, non è una miniera da sfruttare”
“Purtroppo la schiavitù, così come il colonialismo, non è un ricordo del passato”, ha detto papa Francesco nell’udienza generale, che oggi ha dedicato alla figura di San Daniele Comboni, “apostolo per l’Africa e profeta della missione”. “Nell’Africa tanto amata da Comboni, oggi dilaniata da molti conflitti, ‘dopo quello politico, si è scatenato (…) un ‘colonialismo economico’, altrettanto schiavizzante (…). È un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca’”, ha denunciato. “Rinnovo dunque il mio appello: ‘Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare’ (Incontro con le Autorità, Kinshasa, 31 gennaio 2023)”, ha aggiunto il Pontefice.
“Non dimenticate i poveri, vi apriranno porte del Cielo”
“A voi dico: non dimenticate i poveri, perché saranno loro ad aprirvi la porta del Cielo”. Lo ha detto papa Francesco al termine della sua catechesi nell’udienza generale, che oggi ha dedicato alla figura e alla testimonianza di San Daniele Comboni, “apostolo per l’Africa e profeta della missione”. “Il sogno di Comboni – ha ricordato il Pontefice – è una Chiesa che fa causa comune con i ‘crocifissi della storia’, per sperimentare con loro la risurrezione”. “Io in questo momento vi faccio un suggerimento – ha proseguito ‘a braccio’ -: pensate ai ‘crocifissi della storia’ di oggi, uomini, donne, bambini, vecchi, tutti coloro che sono crocifissi di storie di ingiustizia ed emarginazione. Pensiamo a loro e preghiamo”. “La sua testimonianza sembra ripetere a tutti noi, uomini e donne di Chiesa – ha aggiunto -: ‘Non dimenticate i poveri, amateli, perché in loro è presente Gesù crocifisso, in attesa di risorgere'”.
“Non clericalizziamo i laici, è la peste del clericalismo”
Durante l’udienza generale, che oggi ha dedicato alla figura e alla testimonianza di San Daniele Comboni, “apostolo per l’Africa e profeta della missione”, papa Francesco ha puntato il dito nuovamente contro “la peste del clericalismo”. Il Pontefice ha citato parole di Comboni, che scrisse: “Una missione così ardua e laboriosa come la nostra non può vivere di patina, di soggetti dal collo storto pieni di egoismo e di sé stessi, che non curano come si deve la salute e conversione delle anime”. “Questo è il dramma del clericalismo – ha commentato il Papa ‘a braccio’ -, che porta anche i laici a clericalizzarsi. Questa è la peste del clericalismo”.
“Nella missione né modelli esterni né assistenzialismo”
“Quanto è importante, anche oggi, far progredire la fede e lo sviluppo umano dall’interno dei contesti di missione, anziché trapiantarvi modelli esterni o limitarsi a uno sterile assistenzialismo!”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza generale, che oggi ha dedicato alla figura e alla testimonianza di San Daniele Comboni, “apostolo per l’Africa e profeta della missione”. “Il Signore gli ispirava una nuova via di evangelizzazione, che lui sintetizzò in queste parole: ‘Salvare l’Africa con l’Africa’ (Scritti, 2741s) – ha ricordato il Pontefice -. È un’intuizione potente, che contribuì a rinnovare l’impegno missionario: le persone evangelizzate non erano solo ‘oggetti’, ma ‘soggetti’ della missione”.
Secondo il Papa, “San Daniele Comboni desiderava rendere tutti i cristiani protagonisti dell’azione evangelizzatrice. Con quest’animo pensò e agì in modo integrale, coinvolgendo il clero locale e promuovendo il servizio laicale dei catechisti”. “Concepì così anche lo sviluppo umano, curando le arti e le professioni, favorendo il ruolo della famiglia e della donna nella trasformazione della cultura e della società”, ha detto. “Né modelli esterni né assistenzialismo. Prendere la cultura dei popoli per indicare la strada dell’evangelizzazione”, ha quindi osservato ‘a braccio’. Francesco ha anche sottolineato che “la fonte della capacità missionaria, per Comboni, è dunque la carità, in particolare lo zelo nel fare proprie le sofferenze altrui”. “La sua passione evangelizzatrice, inoltre, non lo portò mai ad agire da solista, ma sempre in comunione, nella Chiesa”, ha aggiunto.
“Restiamo uniti nella vicinanza alla martoriata Ucraina”
“Restiamo uniti nella vicinanza e nella preghiera per la cara e martoriata Ucraina”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale.
Il Papa su Napolitano: “Che abbia conforto, servitore patria”
“Vi esorto a un pensiero per il presidente Napolitano, che è in gravi condizioni di salute. Che lui abbia conforto, questo servitore della patria“. Così il Papa al termine dell’udienza generale.
Fonte: Ansa