Durante l’udienza Generale di questa mattina, il Santo Padre ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi su San Giuseppe, ha incentrato la sua riflessione sul tema: “San Giuseppe patrono della buona morte”. Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre indirizzerà particolari
espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. L’Udienza Generale si concluderà con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Papa: “Non ho mai visto camion traslochi dietro carro funebre”
Il Papa chiede di vivere la vita sapendo che ad un certo punto finirà, “tutti noi siamo in cammino verso quella porta”. “Non ho mai visto – ha detto Francesco nell’udienza generale -, dietro un carro funebre, un camion di traslochi”, “ci andremo soli, senza niente nelle tasche, niente, perché il sudario non ha tasche” e questa è “la solitudine della morte”. E allora “non ha senso accumulare se un giorno moriremo. Ciò che dobbiamo accumulare è la carità, è la capacità di condividere, di non restare indifferenti davanti ai bisogni degli altri. Oppure, che senso ha litigare con un fratello, con una sorella, con un amico, con un familiare, o con un fratello o una sorella nella fede se poi un giorno moriremo?”, ” a che serve arrabbiarsi, arrabbiarsi, con gli altri?”. “Davanti alla morte tante questioni si ridimensionano. È bene morire riconciliati, senza lasciare rancori e senza rimpianti!”, ha detto il Papa riportato da Ansa.
Papa: “Immorale accanimento terapeutico, bene cure palliative”
Il Papa promuove le cure palliative. Nell’udienza generale, parlando della morte, Papa Francesco ha sottolineato che “due considerazioni per noi cristiani rimangono in piedi. La prima: non possiamo evitare la morte, e proprio per questo, dopo aver fatto tutto quanto è umanamente possibile per curare la persona malata, risulta immorale l’accanimento terapeutico”. Il Pontefice ha allora ricordato un modo di dire semplice: “lascialo morire in pace, aiutalo a morire in pace, quanta saggezza!”.
“La seconda considerazione riguarda invece la qualità della morte stessa, del dolore, della sofferenza. Infatti, dobbiamo essere grati per tutto l’aiuto che la medicina si sta sforzando di dare, affinché attraverso le cosiddette ‘cure palliative’, ogni persona che si appresta a vivere l’ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile”, ha sottolineato Bergoglio.
Il Papa boccia l’aiuto al suicidio: “Non c’è diritto a morire”
Non c’è un diritto alla morte. Promuovendo le cure palliative, Papa Francesco avverte: “Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano a uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. Infatti, la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti”.
Papa: “Accelerare la morte degli anziani non è umano”
Il Papa, nell’udienza generale, ha evidenziato “un problema sociale reale: pianificare, non so se è la parola giusta, accelerare la morte degli anziani. Tante volte si vede, in un certo ceto sociale, che agli anziani che non hanno dei mezzi gli danno meno medicine di quelle di cui hanno bisogno e questo è disumano”, “spingerli verso la morte non è umano né cristiano. Gli anziani vanno curati come un tesoro dell’umanità, sono la nostra saggezza”.
“Per favore, non isolare gli anziani, non accelerare la morte degli anziani. Accarezzare un anziano ha la stessa speranza che accarezzare un bambino perché l’inizio della vita e la fine è un mistero sempre”, ha aggiunto il Papa.
Papa Francesco a Benedetto: “Grazie al Papa emerito”
“È bello ringraziare il Papa che ha questa lucidità, a 95 anni, di dirci questo: io sono davanti alla porta oscura della morte”. Così il Papa, a braccio, nella catechesi dell’udienza di oggi ha ringraziato Benedetto XVI, che “diceva, due giorni fa: sono davanti alla porta oscura della morte”. “È un bel consiglio che ci ha dato: ascoltare la morte davanti alla porta oscura della morte. Forse qualcuno pensa che questo linguaggio e questo tema siano solo un retaggio del passato, ma in realtà il nostro rapporto con la morte non riguarda mai il passato, ma sempre il presente”, ha fatto notare il Papa.
Il Papa sull’Ucraina: “La guerra è una pazzia, serve dialogo”
Il Papa, alla fine dell’udienza generale, ha ringraziato coloro che hanno risposto al suo appello e hanno dedicato il 26 gennaio alla preghiera per la pace in Ucraina. “Continuiamo a supplicare il Dio della pace perché le tensioni e le minacce di guerra siano superate attraverso un dialogo serio e affinché a questo scopo possano contribuire i colloqui nel Formato Normandia. E non dimentichiamo: la guerra è una pazzia”, ha concluso il Papa.