Missione in di pace in Ucraina. I volontari della quinta carovana “Stopthewarnow” hanno raggiunto l’Ucraina per portare aiuti alle comunità locali. A distanza di un anno dalla prima missione organizzata in terra ucraina, l’agenzia missionaria vaticana Fides raccoglie testimonianze di assistenza. Dopo aver organizzato quattro viaggi umanitari in un anno, la rete “Stopthewarnow” ribadisce il proprio impegno: “Non ci rassegniamo alla guerra“. Per questo una carovana di automezzi con 150 partecipanti ha raggiunto nuovamente l’Ucraina. La rete è coordinata dalla “Comunità Papa Giovanni XXIII” e dai network solidali Focsiv, Aoi (Cooperazione e solidarietà internazionale), “Rete italiana pace e disarmo”. “Libera contro le mafie”. In rappresentanza di circa 180 associazioni aderenti. Tra le quali numerose sigle del mondo cattolico.
Solidarietà con l’Ucraina
“Non possiamo accettare che l’unica parola resti quella delle armi. Con il loro carico di distruzione, sofferenze e morti. Tanti morti. Al di là delle parole continuiamo a metterci i nostri corpi. Siamo consapevoli di non partecipare a un intervento risolutivo. Semplicemente chiediamo di non contribuire a infliggere altro dolore. I risultati di chi ha scelto la via dell’uso della forza sono sotto gli occhi di tutti e nelle lacrime delle vittime. Noi non ci rassegniamo alla guerra e vogliamo continuare a dirlo con la nostra presenza“. Aiuti umanitari sono stati donati alla popolazione ucraina. Inclusi numerosi generatori di corrente elettrica. Uno per l’ospedale di Odessa, acquistato anche grazie al contributo del cardinale Matteo Zuppi. “Ma il carico più importante – dice Gianpiero Cofano, rappresentante della Comunità Papa Giovanni XXIII e uno tra gli organizzatori dell’iniziativa – è quello di pace, umanità e amicizia, con un briciolo di coraggio”.