Ucraina: monsignor Gallagher in visita a Leopoli

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E’ cominciata la “missione di pace” in Ucraina del segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Con un gesto simbolico: una benedizione a tutta l’Ucraina dalla terrazza della Curia di Leopoli, nella parte occidentale del Paese. Per l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andrii Yurash, che ha accolto il diplomatico vaticano al confine con la Polonia, la visita di Gallagher “aprirà una nuova pagina su un nuovo livello per le relazioni tra Ucraina e Santa Sede“. Il Papa aveva inviato nella martoriata terra già due cardinali, l’elemosiniere Konrad Krajewski e il Prefetto del dicastero dello sviluppo umano Michael Czerny.

La visita

Guidato dall’arcivescovo di Leopoli monsignor Mieczyslaw Mocrzycki, che è anche il presidente dei vescovi ucraini di rito latino, il ministro degli esteri vaticano ha pregato per tutte le vittime di guerra, e poi ha visitato il metropolita greco-cattolico di Leopoli, l’arcivescovo Ihor Wozniak. Successivamente monsignor Gallagher ha incontrato i profughi nelle strutture di accoglienza presso la parrocchia di San Giovanni Paolo II e il monastero benedettino di San Giuseppe. Entrambe le strutture accolgono un centinaio di ucraini provenienti dalle città più colpite dalla guerra, soprattutto dalla parte orientale del Paese. Venerdì 20 maggio è previsto l’incontro con il ministro degli esteri Dmytro Kuleba.

Parolin: “Ci deve essere la disponibilità da parte della Russia e dell’Ucraina”

In merito all’ipotesi di una possibile visita del Papa a Kiev, il segretario di Stato Vaticano  cardinale Pietro Parolin, a margine di una evento alla Cattolica a Milano ha detto: “Vedremo anche in seguito alla missione di monsignor Gallagher che cosa conviene fare”. “Per il momento non c’è da parte del Papa l’intenzione di andare” in Ucraina “ma si valuterà anche alla luce di questa missione”. “Il discorso – ha detto ancora Parolin – è che ci deve essere la disponibilità da parte di entrambi, della Russia e dell’Ucraina, di accettare una mediazione della Santa Sede“. “La Santa Sede non può imporsi, può offrirsi, cosa che ha fatto ripetutamente. La Santa Sede resta disponibile, se ci sarà disponibilità anche da parte loro si potrà avviare un’iniziativa concreta”, ha aggiunto.

Lorenzo Cipolla: