“Pronto soccorso” spirituale per la crisi in Ucraina. Un braccio di ferro pericolosissimo alle porte dell’Europa, che coinvolge in prima linea i Paesi Nato nel tentativo di scongiurare un’invasione russa. Una nota diffusa dall’arcidiocesi di Gaeta rilancia la giornata di preghiera proposta da papa Francesco. Affinché si plachino i venti di guerra in Ucraina.
In preghiera per l’Ucraina
La Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Gaeta accoglie l’accorato appello del Pontefice per “le tensioni drammaticamente in corso” tra Russia e Ucraina. L’escalation è costante da settimane. Con la Russia che ammassa truppe ai confini con l’ex repubblica sovietica che si attrezza per il peggio. Un braccio di ferro pericolosissimo alle porte dell’Europa, che coinvolge in prima linea i Paesi Nato nel tentativo di scongiurare un’invasione russa. Ma, nel contempo, non vanno ignorate le preoccupazioni e le istanze dell’interlocutore”, osserva la Commissione diocesana, diretta da don Antonio Cairo.
Comandamenti
L’arcidiocesi richiama “la crisi dei missili di Cuba in piena guerra fredda 16-28 ottobre 1962 tra Stati Uniti d’America e Urss”. Che vide l’intervento risolutivo di Papa Giovanni XXIII, che successivamente pubblicherà l’11 aprile 1963 l’enciclica “Pacem in Terris”. La forza della preghiera. I protagonisti della crisi in Ucraina sono entrambi popoli cristiani. Che devono ricordare costantemente i comandamenti “non uccidere” e “non rubare”.