“Tutelare la vita dal concepimento alla fine naturale”

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Il “dono divino della vita” è “da promuovere, custodire e tutelare dal concepimento fino al tramonto naturale” e chi è malato lo comprende meglio e può in questo impartire “una grande lezione“. Così il Papa ai rappresentanti dell'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (Uildm), ricevuti in udienza. 

L'importanza del volontariato

“Tra le caratteristiche del vostro servizio – ha detto ai volontari – vi è la gratuità della prestazione, unita all'indipendenza da interessi o ideologie di parte. Gratuità che si accompagna però con la professionalità e la continuità. Ciò è ben richiesto ai vostri soci insieme con altre virtù: discrezione, fedeltà, attenzione, prontezza ed efficacia nell'intervento, capacità di intuire anche i problemi inespressi del malato, umiltà, serietà, determinazione, puntualità, perseveranza e rispetto per il malato in ogni sua esigenza”.

Riabilitazione spirituale

Oltre agli aiuti concreti per affrontare la vita quotidiana, come il trasporto, la fisioterapia e l'assistenza domiciliare, ha sottolineato, “sono importanti il calore umano, il dialogo fraterno, la tenerezza con cui vi dedicate agli utenti delle vostre strutture”. Il Papa ha osservato inoltre che “la riabilitazione fisica può e deve essere accompagnata dalla riabilitazione spirituale, fatta anzitutto di gesti di prossimità, per lottare non soltanto contro il dolore fisico, ma anche contro la sofferenza morale dell'abbandono o dell'isolamento”. “Vi incoraggio – ha poi concluso il Pontefice – a proseguire su questa strada, diventando sempre più testimoni di solidarietà e di carità evangelica. La vostra preziosa opera, infatti, è un fattore peculiare di umanizzazione: grazie alle svariate forme di servizio che la vostra associazione promuove e concretizza, rende la società più attenta alla dignità dell'uomo e alle sue molteplici aspettative”. 

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