Plauso della Chiesa alla prima donna premier in Tunisia. “Non è un’operazione di facciata”, osserva a Fides monsignor Ilario Antoniazzi. All’agenzia missionaria vaticana l’arcivescovo di Tunisi commenta la scelta a sorpresa del presidente tunisino Kaïs Saïed. Cioè la decisione di nominare a capo del nuovo governo la professoressa Najla Najla Bouden Romdhane. Prima donna chiamata a guidare la compagine governativa in un Paese arabo. “Qui in Tunisia le donne hanno una notevole rilevanza nella vita sociale. Di ciò non si trova riscontro negli altri Paesi arabi. La base della ‘Rivoluzione dei Gelsomini’ sono state le donne- aggiunge l’arcivescovo Antoniazzi-. In quale Paese arabo il sindaco della capitale è una donna? A Tunisi e in una quarantina di altre città tunisine c’è una donna sindaco. E sulla moneta da 10 dinari c’è l’effigie di una donna. La prima donna medico tunisina”.
Primato della Tunisia
“La Tunisia, pur essendo un piccolo Paese, per molte cose è un Paese pilota– spiega il presule-. E a proposito di piloti, ho viaggiato tante volte con compagnie aeree occidentali. E non ho mai visto donne pilota sugli aerei. Mentre sugli aerei tunisini è normale incontrare donne pilota o co-pilota”. Alla luce di tutto questo “è forse fuori luogo l’eccessivo clamore tributato dai media internazionali all’incarico politico ricevuto dalla professoressa tunisina. Ma risultano inappropriati anche i tentativi di ridurre la scelta politica operata dal presidente tunisino a una pura operazione d’immagine“.
Scienziata
Najla Bouden Romdhane è nata nel 1958 a Kairouan. E’ un ingegnere geologo. Professoressa di ingegneria sismica alla Scuola nazionale di ingegneria di Tunisi. Romdhane ha conseguito un dottorato in geologia alla Paris School of Mines in ingegneria sismica. Nel 2011 è stata nominata responsabile della qualità al ministero dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica. Prima di diventare premier, Najla Bouden Romdhane era coordinatrice di programmi alla Banca Mondiale. Come funzionario interno ai progetti.