Una tradizione elvetica che affonda le sue radici nel Vangelo

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In Svizzera una tradizione di fede e cultura rende speciale il Natale. “Mi piace rendere felici gli altri; è bello quando bussiamo alle porte e la gente ci vede e comincia a sorridere. Possiamo sostenere i progetti con l’azione dei Cantori e aiutare altri bambini. Questo mi rende felice. Mi piace cantare insieme!”. L’agenzia missionaria vaticana Fides riporta alcuni commenti a “caldo” dei bambini e adolescenti che prendono parte all’azione dei Cantori della Stella. Attività solidale animata dalla direzione delle Pontificie  Opere Missionarie svizzere (Missio Svizzera). Si tratta di una tradizione antichissima che affonda le sue origini nel vangelo di Matteo. Precisamente nel passo in cui si narra che i Re Magi, giunti dall’Oriente ad adorare il Bambino Gesù, si lasciano guidare dalla Stella. Quel passo del Vangelo di Matteo ispira i cosiddetti “drammi natalizi” del XIV secolo, Rappresentati da ragazzi che vanno di casa in casa, vestiti da Re Magi. Con la stella sulle spalle. Cantando brani natalizi. E ricevendo qualche soldo come offerta.

Tradizione secolare

Il XVI secolo segnerà lo sviluppo di questa tradizione con i canti natalizi. Accompagnati dalla benedizione offerta in segno di augurio per l’anno a venire. Essa si radicò tantissimo nei Paesi alpini. pur se con la diffusione del protestantesimo venne proibita e nel XIX secolo vietata come forma di accattonaggio in tutto il Nord Europa, furono i primi anni 20 del secolo XX a riportarla in auge. “Oggi si dice che sia l’azione di solidarietà fatta da bambini per i bambini più grande in Europa”, spiega Sonja Lofaro, responsabile dell’Infanzia missionaria di Missio Svizzera. Infatti i bambini che vi partecipano, solitamente tra i 6 ed i 14 anni, non solo si vestono da Re Magi, cantano brani natalizi e portano la benedizione nelle case (Christus Mansionem Benedicat – Che Cristo benedica questa casa). Ma raccolgono anche fondi per opere caritative destinate ad altri coetanei. Si tratta di un’attività che si sviluppa a partire dal mese di novembre fino al 6 gennaio, momento “clou” dell’iniziativa.

Giacomo Galeazzi: