Tempo di Quaresima, tempo di digiuno anche dai cellulari

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Ormai riuscire a trascorre un'intera giornata senza cellulare, sembra diventata una vera utopia. Soprattutto tra i giovani. A tavola, a scuola, qualsiasi momento è buono per mandare un messaggio whatsapp, controllare i social, o scattare un selfie. Ed è proprio da questa “moda” e per tanti aspetti, dipendenza, che nasce l'idea di Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore, di proporre alla sua comunità un digiuno da smarphone durante la Quaresima.

L'iniziativa

Alcuni giorni fa, rivolgendosi ai fedeli presenti nella cattedrale del Sacro Cuore di Lahore, ha esortato: “Un’ora di digiuno dagli smartphone eviterà ogni tipo di distrazione durante le 14 stazioni della Via crucis e nella messa domenicale. Il cellulare è come Satana, nascosto nelle vostre tasche quando venite in chiesa”.

La situazione in Pakistan

L’utilizzo dei telefoni cellulari è sempre più dilagante tra i giovani di tutto il mondo, compreso il Pakistan. Nel Paese circolano almeno 155,4 milioni di cellulari. Secondo l’Autorità pakistana delle telecomunicazioni, circa 63 milioni di utenti hanno stipulato contratti per la connessione 3G o 4G. Studi effettuati sulle tecnologie per la comunicazione e l’informazione, evidenziano che in Asia – e in particolare nella regione meridionale – manca una base di conoscenza del funzionamento di internet e dei pericoli della rete. In Pakistan, circa il 69% della popolazione non sa neppure cosa sia internet. Mons. Shaw vuole mettere in guardia i ragazzi dallo sviluppo di vere e proprie forme di dipendenza, come quelle provocate dalle droghe. Egli spiega: “I giovani continuano a mandare messaggi anche mentre pregano”. Poi propone: “Usate questo periodo di sei settimane come tempo per analizzare la vostra vita, abbandonare abitudini e comportamenti che aumentano la distanza tra di voi. Siate saldi di fronte alle tentazioni”. In Pakistan l’impiego dei telefoni cellulari in chiesa rappresenta un grave pericolo, inclusa la possibilità di compiere attentati. Per questo le autorità ecclesiastiche vietano l’utilizzo degli apparecchi per scattare foto o registrare video nell’atrio delle chiese, anche durante le feste religiose come la Pasqua e il Natale.

 

Daria Arduini: