Tajikistan, l’impegno della Caritas per i figli delle detenute. L’asilo del carcere femminile accoglie una ventina di bambini. L’età dei piccoli va da zero a tre anni. Alcuni bimbi, infatti, nascono in carcere.
Chiesa in Tajikistan
Prendersi cura dei bambini di donne detenute. E’ l’impegno della Chiesa del Tajikistan, riferisce l’agenzia missionaria vaticana “Fides”. Un’opera sociale svolta nell’ambito della pastorale carceraria. Attraverso la Caritas, braccio della Chiesa a sostegno degli ultimi. E con l’aiuto della rete delle Pontificie Opere Missionarie (POM). La Chiesa locale ha preso in carico la cura di un asilo all’interno di un istituto penitenziario. Nel distretto di Norak.
Prevenzione
Il sacerdote Yormahmad Kholov è il direttore nazionale di Caritas Tajikistan. “Il motivo principale che ci ha portato ad entrare nelle carceri è stato un progetto di prevenzione e cura della tubercolosi. Molto diffusa tra i detenuti in tutto il Paese- racconta padre Kholov-. Conoscere questo mondo ha dato origine a molte idee progettuali. Fondate sui bisogni reali. Osservati nelle interazioni quotidiane. Sarebbe stato impossibile, quindi, ignorare la realtà particolare della divisione femminile“. Il progetto dell’asilo è stato finanziato grazie a una raccolta fondi sostenuta dal crowdfunding di “Missio Usa”. La direzione nazionale delle POM negli Stati Uniti.