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“SuperPope”, la
t-shirt per la carità del Papa

Valorizzare “i sorrisi, le parole, i gesti degli eroi ordinari nella scia del magistero del Papa”. E' questo il senso dell'iniziativa di beneficienza “#OrdinaryHeroes” voluta dalla Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede che coinvolge l’Obolo di San Pietro ed è stata presentata dal prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, e dal sostituto della Segreteria di Stato Vaticana, mons. Angelo Becciu. L'iniziativa ruota intorno alle magliette che riportano stampato il murale di “SuperPope” disegnato da Maurizio Pallotta, in arte MauPal. Sono già in vendita da qualche mese e ora una maglietta “speciale” farà il giro del mondo per essere firmata da grandi personaggi dello sport, della cultura e dello spettacolo. A dare il “calcio d'inizio” di questa partita con il primo autografo è stato Francesco Totti, che ha “passato la palla” a Diego Armando Maradona. Seguiranno, come ha annunciato mons. Viganò, Alex Del Piero, il campione del mondo di motociclismo Marc Marquez e tanti altri vip i cui nomi non sono stati rivelati. Al termine del tour, la maglietta sarà messa all'asta, probabilmente dopo l'estate, e il ricavato interamente devoluto all'Obolo per la carità del Papa. Ma #OrdinaryHeroes vuole anche spingere tanti “eroi ordinari” a raccontare e condividere le loro storie di “straordinario protagonismo nell'ordinarietà” sulla piattaforma.

Obolo di S. Pietro: Becciu replica alle accuse

L'incontro è servito al sostituto mons. Becciu per “chiarire meglio, correggere” le cose che sono state pubblicate sulla gestione dei fondi dell'Obolo. “Una delle accuse che sono state mosse – ha spiegato l'arcivescovo – è che solo una parte dei soldi raccolti va effettivemente in opere di carità mentre il resto serve a mantenere le strutture. E' vero ma non è un imbroglio. I fedeli sanno che quesi soldi servono anche a questo scopo” come è riportato chiaramente sul sito. “Una percentuale è impiegata nella carità, il resto serve a sostenere le strutture della Chiesa senza le quali il Papa non può governare. Ma i fedeli lo sanno e per loro è normale”. Mons. Becciu ha sottolineato che questo significa “sentirsi famiglia e rendersi responsabili delle necessità della Chiesa” rafforza “il senso di appartenenza”. In sintesi, risponde al concetto che “la Chiesa è tua e devi pensarci tu“.

Cresce la raccolta

Stando alle cifre, le polemiche sollevate dalle presunte “rivelazioni” di certi libri scandalistici non hanno scalfito la fiducia dei fedeli: “Lo scorso anno – ha infatti spiegato mons. Becciu – sono stati raccolti 78 milioni di dollari a fronte dei 70 dell'anno precedente. Di questa cifra, circa 24 milioni sono stati usati per situazioni di emergenza legate a catastrofi naturali o per portare avanti progetti come scuole e ospedali, ad esempio quello pediatrico di Bangui”. In Italia, tra le altre opere, l'arcivescovo ha citato “Non ti scordar di me”, un camper con equipe medica che gira nelle periferie romane per assistere gli anziani soli, o “Sanità di frontiera”, per la formazione di personale medico a Lampedusa a sostegno dei migranti sbarcati sull'isola. “L'Obolo – ha concluso – è lo strumento di cui il S. Padre si serve per mantenere vivio il suo sguardo di amore sui poveri e su chi è in condizioni di disagio. E le strutture servono al  Papa per portare avanti la sua missione di predicare il Vangelo”.

I dubbi

Ma cosa è cambiato nei confronti di MauPal, visto che i suoi murales sono stati cancellati sempre in fretta e furia mentre ora vengono utilizzati per sostenere la carità del Papa? “Da me non è partito alcun ordine” ha assicurato il sostituto della Segreteria di Stato mentre mons. Viganò si è lasciato scappare che “evidentemente c'è qualcuno più papista del Papa”. Insomma, la versione ufficiale è che si è trattato di un intervento del Comune. In ogni caso qualche perplessità sulla vendita delle t-shirt è rimasta, visto che costano 19 euro e alla beneficienza ne va appena uno…

Benedetto, Cina e Cile

A margine della conferenza stampa mons. Becciu ha risposto ad alcune domande, a cominciare dal caso del vescovo di Osorno mons. Barros, contestato da gruppi di fedeli perché sospettato di complicità con un prete pedofilo, suo padre spirituale, il sacerdote cileno Fernando Karadima: “Papa Francesco vuole vederci chiaro – ha affermato – spero si concluda presto” la missione dell'arcivescovo maltese Charles Scicluna. Il sostituto ha raccontato di aver incontrato pochi giorni fa il Papa emerito: “Benedetto XVI fisicamente un pochino fa difficoltà però fa ancora la sua passeggiatina, mentalmente è freschissimo, ha una bella memoria, ed è presente”. Infine, un riferimento alle trattative tra S. Sede e Cina e alle polemiche sulle dichiarazioni del cardinale Zen: “Io su questo posso dire solo aspettiamo, attendiamo, poi vedremo”.

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