“I vescovi delle Marche esprimono vicinanza e pregano per chi è nella sofferenza di ogni malattia o sta affrontando situazioni di dolore e di sofferenza. Si rammaricano che ci sia chi nella sofferenza ritiene di rinunciare alla vita, scelta che ritengono di non poter mai condividere”.
Lo si legge in una nota riportata dal Sir sulla vicenda legata all’assistenza al suicidio a un malato marchigiano: ieri il comitato tecnico di Ancona ha dato l’ok al suicidio assistito al 43enne paraplegico seguendo le indicazioni della sentenza della Consulta. E’ il primo caso in Italia.
Il messaggio dei vescovi Marchigiani
I presuli “esortano a non perdere mai la speranza anche nella malattia e nei momenti più dolorosi, ricorrendo a tutti i mezzi che la medicina mette a disposizione per lenire il dolore”. Infine, i vescovi “ritengono che la scelta di darsi la morte non sia mai giustificabile e che compito di solidarietà sociale sia creare le condizioni affinché questo non avvenga mai, senza lasciare nessuno nella solitudine della sua malattia. La vita è un bene ricevuto che va sempre difeso e tutelato”.
Ieri, in merito alla vicenda legata all’assistenza al suicidio per un cittadino italiano, si era pronunciata anche la Pontificia Accademia per la Vita (PAV) con una nota.