Sud Sudan, agguato al vescovo italiano missionario a Rumbek

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Padre Christian Carlassare, missionario italiano comboniano e vescovo eletto della diocesi di Rumbek, seconda città per grandezza e importanza del Sud Sudan, è stato ferito da due uomini armati. L’agguato, secondo quanto riferito dai Comboniani, sarebbe avvenuto trenta minuti dopo la mezzanotte. Ad agire, due persone armate che hanno fatto irruzione nella casa di monsignor Carlassare e gli hanno sparato alle gambe.

“E’ stato picchiato, insieme alla suora che era con lui, poi gli hanno sparato 4 proiettili alle gambe“. Il presule – nonostante le ferite – non è in pericolo di vita ed è in condizioni stabili. Lo riferisce la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS Italia).

Originario di Schio (Vicenza), padre Christian Carlassare è il più giovane vescovo italiano con i suoi 43 anni. Nominato da Papa Francesco l’8 marzo di quest’anno, dovrebbe essere ordinato vescovo a fine maggio.

Alla diocesi di Rumbek il vescovo più giovane

“Nella notte abbiamo appreso dell’attentato ai danni del neo-eletto vescovo della diocesi di Rumbek p. Christian Carlassare. Il missionario comboniano è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Juba”, riferisce l’agenzia Fides. In video
l’intervista del 2020 all’Agenzia Fides di padre Christian Carlassare sulla situazione coronavirus nella sua diocesi quando era ancora missionario comboniano a Juba, capitale del Sud Sudan.

“P. Christian è stato picchiato, insieme alla suora che era con lui, poi gli hanno sparato quattro proiettili alle gambe. Stando alle prime notizie l’attentato era pianificato pare per spaventarlo in modo che non venga consacrato vescovo“.

Proprio nei prossimi giorni, infatti, è prevista la consacrazione del missionario comboniano a vescovo della diocesi di Rumbek che dalla morte di mons. Cesare Mazzolari – avvenuta a Rumbek il 16 luglio 2011 – era rimasta sede vacante. La diocesi di Rumbek è di estensione pari a Lombardia e Triveneto ed è abitata da 3 milioni di persone.

Padre Carlassare: “Pregate per la gente che soffre”

Pregate non tanto per me ma per la gente di Rumbek che soffre più di me“. Sono le prime parole di padre Christian Carlassare dopo il ferimento, in una dichiarazione riportata dal sito Nigrizia – la rivista italiana mensile dei missionari comboniani dedicata al continente africano e agli africani nel mondo – e ripresa da Ansa.

Il vescovo, riferisce il sito dei comboniani, “è fuori pericolo e i medici del Cuamm si stanno prendendo cura di lui nell’ospedale di Rumbek, ma ha perso molto sangue e verrà presto trasferito nella capitale Juba e poi a Nairobi, dove sarà sottoposto a una trasfusione. Cosciente e sofferente, padre Christian ha telefonato direttamente alla famiglia per informarla”.

Guerra tra etnie Dinka e Nuer

I fedeli di Rumbek, diocesi a maggioranza dinka nata nel 1975, una delle etnie più numerose nel Paese, avevano accolto padre Christian lo scorso 16 aprile. “Ma probabilmente – commenta Nigrizia – a qualcuno non andava giù che un giovane venuto da lontano e che avesse lavorato per quindici anni con l’altro gruppo etnico preponderante nel paese, i Nuer, fosse stato scelto proprio per guidare la Diocesi”.

Milena Castigli: