Oltre ogni difficoltà, la Chiesa in Sud Sudan è testimone di speranza secondo il mandato di papa Francesco. Monsignor Barani Eduardo Hiiboro Kussala è il vescovo della diocesi di Tombura-Yambio. Il suo messaggio pastorale per il Natale è stato diffuso dall’agenzia missionaria vaticana Fides. “Come la Sacra Famiglia, anche noi dobbiamo cercare la speranza. Speranza nella salvezza che ci porta la nascita di Cristo. Speranza in un vaccino per il Coronavirus. Speranza che gradualmente possiamo riempire di nuovo le nostre chiese senza alcun timore E che le famiglie possano tornare a riunirsi. I ragazzi tornare a scuola. Auspichiamo un 2022 migliore e più sereno”, scrive il presule.
Sud Sudan nell’angoscia
Prosegue il vescovo: “Da mesi nei nostri villaggi ci sono tanta preoccupazione, clamore politico, violenza. Ma la pandemia ci ha costretti a renderci conto che siamo creati a immagine e somiglianza di Dio. Redenti dal Bambino Salvatore. E, dalla stalla di Betlemme dobbiamo fare affidamento l’un l’altro come famiglia umana”. Il Sud Sudan ha da poco festeggiato il suo decimo anniversario dell’indipendenza. Il martoriato paese africano si trova ormai da tempo sull’orlo di un baratro. Alla tragica storia del paese si sommano la corruzione endemica e le lotte politiche interne. Il decadimento morale. Il mancato rispetto della legge. E le condizioni economiche sfavorevoli. Aggravate dalla pandemia di Covid-19
“Cristo è nato”
Aggiunge il presule: “Nel nostro stato di Western Equatoria, nella nostra diocesi di Tombura-Yambio le cose sono cambiate rispetto ad un anno fa. A ciò hanno contribuito i drammatici eventi politici. Gli sfollati interni. La crisi dei rifugiati. La violenza intercomunale in tutto il nostro Paese. Per tanti la vita è cambiata”. Di qui la preghiera: “Possa Dio benedirci con una buona salute. Uno spirito rinnovato. Una vera realizzazione. E rispetto per l’umanità e del nostro prossimo nel 2022. La nostra speranza è nella realizzazione che Christus natus est!”.