“Affido al Padre il piccolo Charlie e prego per i genitori e le persone che gli hanno voluto bene“. E’ la preghiera che Papa Francesco rivolge al Signore a poche ore dall’annuncio della morte del piccolo Charlie Gard, affetto da una rara malattia genetica. Nelle scorse settimane, Papa Bergoglio, sempre tramite il suo account @Pontifex, dopo aver saputo della decisione dei medici, di concedere ai genitori del bambino di trascorrere ancora qualche ora insieme a lui prima di staccare le spine che lo tenevano in vita, aveva dichiarato: “Difendere la vita umana, soprattutto quando é ferita dalla malattia, é un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo“.
Come riporta la Radio Vaticana, tra i tanti messaggi di preghiera e vicinanza, spicca quello di mons. Vincenzo Paglia, il quale ribadisce la grandezza dell’Amore di Dio che “non stacca la spina“. Questa vicenda, afferma il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ci spinge a “promuovere una cultura dell’accompagnamento” e “dire tre grandi no: quello all’eutanasia, all’abbandono e all’accanimento terapeutico” a favore di “grandi si” come “l’accompagnamento, il progresso della scienza e il si alla terapia del dolore”.
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