Stato e Chiesa, incontro e ascolto a Palazzo Borromeo

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Un clima di “grande ascolto” ha caratterizzato l'incontro fra Stato italiano e Vaticano, con le rappresentanze riunite a Palazzo Borromeo per le celebrazioni dei novant'anni dalla firma dei Patti lateranensi, oltre che per i trentacinque della revisione del Concordato, a firma del cardinale Agostino Casaroli e di Bettino Craxi. Presenti, fra gli altri, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e il segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin. Non presente, invece, il vicepremier Salvini, impegnato nel tavolo con i pastori sardi. Un incontro tradizionale ma che, come ogni anno, ha anche il compito di testare i livelli delal relazione fra le due parti, in un periodo di forti sfide sociali. Secondo il card. Parolin, ad esempio, quello dell'immigrazione è un tema sul quale si è insistito molto “per una visione ed una politica dell'integrazione”, su una questione che coinvolge entrambe le parti in modo univoco.

Integrazione

Per quanto riguarda il tema migranti, la Santa Sede ha ribadito come non si tratti del problema “di un Paese ma di tutta l'Europa”. Tuttavia, la questione dell'inclusione “soprattutto delle fasce più deboli della popolazione” è stata al centro del confronto, in un'ottica di diversità di strumenti e sfumature volte a permettere tale inclusione anche se, “nell'insieme, abbiamo condiviso questo impegno tipico della Chiesa e che deve essere di ogni autorità, del governo: cioè di essere al servizio del bene comune”. Sul punto dell'integrazione, il card. Parolin ha spiegato che “noi abbiamo insistito molto perché ci siano politiche e una visione di integrazione, sapendo quanti altri problemi ci sono e anche riconoscendo l’aspetto che il problema deve essere assunto da tutti: è uno dei punti sui quali il governo italiano ha tanto insistito ed e un punto su cui la Santa Sede ha sempre detto. Non è un problema di un Paese ma di tutta l’Europa e anche più ampio”.

Famiglia, lavoro domenicale

Ma non solo accoglienza e integrazione, anche i temi internazionali hanno accompagnato il moomento d'incontro: “Evidentemente – ha detto ancora il segretario di Stato Vaticano – abbiamo fatto un po’ una carrellata sulle crisi che sono molti nel mondo, sottolineando anche lì le coincidenze”. Non ultimi, temi di stretta attualità quali le domeniche chiuse: “Vogliamo che sia salvaguardato il senso della domenica ma soprattutto a favore delle persone e delle famiglie. Abbiamo sentito e letto che ci sono problemi di (ricadute sul) lavoro: abbiamo sollevato anche questo. Da parte del governo ci è stato assicurato che si farà una grande attenzione su ricadute di questo tipo”.

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