Il caldo gioca brutti scherzi. Lo sanno bene giovani marocchini che non hanno resistito all’afa e si sono dissetati con altrettanti bicchieri di spremuta d’arancia. Una cosa normale in quasi tutti i Paesi del mondo ma non in Marocco e in questo periodo dell’anno. Il Ramadan obbliga ogni fedele musulmano a rispettare l’obbligo del digiuno dal tramonto all’alba durante tutto il mese sacro, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. Pochissime eccezioni sono ammesse e il caldo non è una di queste.
I giovani sono stati tutti arrestati dalla polizia di Marrakesh nonostante abbiano tentato di spiegare di aver bevuto a causa delle altissime temperature della città. Gli agenti non hanno creduto ai ragazzi che sono finiti in manette per violazione dell’art.222 del Codice penale che prevede condanne sino a sei mesi di reclusione. L’articolo si applica solo a chi ”è noto per la sua appartenenza alla religione musulmana” e rompe ”ostentatamente il digiuno in luogo pubblico durante il mese di Ramadan, senza un motivo accettato da questa religione”.