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“Soltanto Dio ci può donare la vera felicità”

Soltanto Dio ci può donare la vera felicità: è inutile che perdiamo il nostro tempo a cercarla altrove, nelle ricchezze, nei piaceri, nel potere, nella carriera”. Così Papa Francesco si rivolge ai tanti fedeli che affollano piazza San Pietro per la consueta preghiera domenicale dell'Angelus. Sotto un cielo plumbeo, il Pontefice commenta il brano evangelico delle “tentazioni” (cfr. Mc 1,12-15), testo che caratterizza la liturgia della prima domenica di Quaresima. Tre sono le parole chiavi sulle quali si sofferma Francesco: tentazione, conversione e Buona notizia. E, poiché il male “è purtroppo all’opera nella nostra esistenza e attorno a noi, dove si manifestano violenze, rifiuto dell’altro, chiusure, guerre, ingiustizie”; ecco allora che la Quaresima diventa un “tempo di agonismo spirituale” durante il quale i credenti sono chiamati “ad affrontare il diavolo” con “la preghiera per essere capaci, con l’aiuto di Dio, di vincerlo”. Poi aggiunge: “La Quaresima è un tempo di penitenza, sì, ma non triste!”. Infine, un saluto particolare ai giovani e ai detenuti.

Tempo di “agonismo” spirituale

Francesco spiega il motivo per cui Gesù si ritira nel deserto, ovvero “per prepararsi alla sua missione nel mondo. Egli non ha bisogno di conversione, ma, in quanto uomo – prosegue Papa Bergoglio -, deve passare attraverso questa prova”, “per obbedire alla volontà del Padre” e per dare a tutti noi “la grazia di vincere le tentazioni”. Ecco allora che per noi “la Quaresima è un tempo di 'agonismo' spirituale: siamo chiamati ad affrontare il Maligno mediante la preghiera per essere capaci, con l’aiuto di Dio, di vincerlo nella nostra vita quotidiana. Il male è purtroppo all’opera nella nostra esistenza e attorno a noi, dove si manifestano violenze, rifiuto dell’altro, chiusure, guerre, ingiustizie”. “Tutte queste sono opere del maligno”, aggiunge a braccio. 

Fidiamoci di Dio

Dopo le tentazioni, Gesù inizia a “la Buona notizia, che esige dall’uomo conversione e fede”. Lui stesso esorta: “Convertitevi e credete nel Vangelo“, “credete cioè – spiega il Pontefice – che il regno di Dio è vicino. Nella nostra vita abbiamo sempre bisogno di conversione, tutti i giorni, e la Chiesa ci fa pregare per questo”. E aggiunge: “Non siamo mai sufficientemente orientati verso Dio e dobbiamo continuamente indirizzare la nostra mente e il nostro cuore a Lui”. Come fare? Secondo il Papa è necessario “avere il coraggio di respingere tutto ciò che ci porta fuori strada”, come “i falsi valori che ci ingannano attirando in modo subdolo il nostro egoismo”. Da qui l'invito a fidarsi di Dio, “della sua bontà e del suo progetto di amore per ciascuno di noi”

Un impegno gioioso

Poi ammonisce: “La Quaresima è un tempo di penitenza, sì, ma non triste! Non è un tempo di lutto!”. Al contrario, è un impegno gioioso e serio per spogliarci del nostro egoismo, del nostro uomo vecchio, e rinnovarci secondo la grazia del nostro Battesimo”. Infatti, prosegue, “soltanto Dio ci può donare la vera felicità: è inutile che perdiamo il nostro tempo a cercarla altrove, nelle ricchezze, nei piaceri, nel potere, nella carriera”. “Il regno di Dio è la realizzazione di tutte le nostre aspirazioni più profonde e più autentiche, perché è, al tempo stesso, salvezza dell’uomo e gloria di Dio”, aggiunge. Infine l'appello a vivere “questa Quaresima con fedeltà alla Parola di Dio e con una preghiera incessante, come fece Gesù nel deserto. Non è impossibile! Si tratta di vivere le giornate con l’ardente desiderio di accogliere l’amore che viene da Dio e che vuole trasformare la nostra vita e il mondo intero”.

Giovani protagonisti del Sinodo

Al termine della preghiera mariana, il Papa ricorda il pre-Sinodo: circa 300 giovani provenienti da tutto il mondo arriveranno a Roma per una riunione preparatoria al Sinodo di ottobre. Il desiderio del Pontefice è che “tutti i giovani possano essere protagonisti di questa preparazione. Perciò, essi potranno intervenire on line attraverso gruppi linguistici moderati da altri giovani. L’apporto dei 'gruppi della rete' si unirà a quello della riunione di Roma. Cari giovani, potete trovare le informazioni sul sito web della Segreteria del Sinodo dei Vescovi. Vi ringrazio del vostro contributo per camminare insieme!”.

Il saluto ai detenuti

Poi, un pensiero per chi è in carcere: “Come dicevo, la Quaresima è un cammino di conversione e di lotta contro il male; voglio rivolgere un augurio particolare alle persone detenute: cari fratelli e sorelle che siete in carcere, incoraggio ciascuno di voi a vivere il periodo quaresimale come occasione di riconciliazione e di rinnovamento della propria vita sotto lo sguardo misericordioso del Signore”. Infine, il tradizionale saluto: “Vi auguro buona domenica. Buon pranzo e arrivederci!”.

Nel pomeriggio Papa Francesco, con i prelati della Curia Romana, lascerà la Città del Vaticano per dirigersi ad Ariccia, paese alle porte di Roma, dove svolgerà, nella casa dei Paolini intitolata al “Divin Maestro” gli esercizi spirituali, fino al 23 febbraio.

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