La solidarietà delle parrocchie per il Medioriente

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Gaza. Foto di Mohammed Ibrahim su Unsplash

Solidarietà per chi soffre in Medioriente e in Ucraina per la guerra. “Come sempre non si tratta solo di mettere a disposizione una stanza o un pasto. Ma di testimoniare, con il servizio, la presenza e l’accompagnamento, una Chiesa e una città che si prendono cura. Genova si dimostra sempre pronta a rispondere alle tragiche emergenze del nostro tempo. Come già per i profughi ucraini, ormai quasi due anni fa”, afferma monsignor Andrea Parodi. Il vicario episcopale per la Carità della Diocesi di Genova presenta il piano di accoglienza. 14 persone provenienti dalla Striscia di Gaza sono state sbarcate a Spezia dalla Nave Vulcano della Marina Militare. E assegnate a Genova dove sono state accolte nel Seminario Arcivescovile. “Siamo certi che, ancora una volta, i genovesi e le comunità parrocchiali saranno pronti a cogliere le esigenze che si manifesteranno. Specialmente il bisogno dei bambini di curare i traumi della guerra. E di ritrovare almeno un po’ della pace perduta“, aggiunge monsignor Parodi.

Foto di Mohammed Ibrahim su Unsplash

Solidarietà per tutti

“I tempi di questa prima, pronta accoglienza – aggiunge Giuseppe Armas, direttore della Caritas Diocesana di Genova – sono oggetto dell’interlocuzione a livello nazionale tra Caritas Italiana e i Ministeri competenti. Cui compete la definizione delle modalità di un successivo inserimento dei nuclei familiari sul territorio. La collaborazione con Regione Liguria, in rete con altre realtà ecclesiali e sociali genovesi, è già segno di questo percorso che ci porterà dall’immediata risposta della Chiesa genovese alla condivisione del tessuto cittadino. La guerra infatti ci riguarda tutti, ci chiede di accogliere ogni vittima. E ci interroga, come cristiani e come cittadini, sul mondo che si riarma. Sull’industria bellica che si arricchisce. Sul ripudio della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti”.

Giacomo Galeazzi: