Ecco l’Italia della solidarietà. Si è svolta presso Palazzo Wedekind la presentazione del IV Terzjus Report, relativo all’anno 2024, della Fondazione Terzjus con il patrocinio dell’INPS e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Con il contributo della Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria e della Fondazione Cariplo. Il Terzjus Report 2024 è il quarto della serie che esamina lo stato e l’evoluzione del diritto. “La meta è ormai vicina come dice il titolo ‘A due passi dalla meta’ di questo quarto Rapporto – dichiara Luigi Bobba presidente di Terzjus – ma allo stesso tempo lontana. Siamo all’anticima, usando una metafora alpinistica, e l’ultimo tratto è il più impegnativo”. Ma se gli ETS sono “i soggetti della società solidale” e se “chi si impegna nel volontariato” è espressione di quel “patriottismo” evocato dal presidente Sergio Mattarella nel discorso di fine anno, allora la fatica per compiere l’ultimo tratto di questa ascensione, “non sarà sprecata”, sottolinea Bobba. Un viaggio per cercare di capire lo stato di salute del Terzo settore, se le norme sono state efficaci o invece non hanno funzionato, quali novità si sono nel frattempo generate in una realtà – per la prima volta riconosciuta in modo unitario sul piano normativo – che si presenta alquanto variegata, fluida e in cambiamento.

L’Italia della solidarietà
I numeri sono eloquenti. Più di 132.000 gli ETS iscritti al RUNTS a fine gennaio 2025. Di questi, circa 39.000 sono nuovi enti che non provengono dai precedenti registri. Le imprese sociali, nate dopo la Riforma fino alla fine del 2023, sono più di 5000; i nuovi enti filantropici raggiungono quota 339, le reti Associative riconosciute sono 54 e i Centri di servizio per il volontariato sono 49. Gli ETS beneficiari del 5×1000 – misura utilizzata da 17,5 milioni di contribuenti – sono più di 58.700. I corsi di laurea, master e corsi di perfezionamento sul terzo settore, dopo la Riforma, sono quasi decuplicati. Anche per l’Economia Sociale (ES) numeri importanti: circa 54.000 enti e imprese sociali per un’occupazione totale pari a 1,2 milioni persone.