Il pellegrinaggio in Ungheria e Slovacchia si concluderà mercoledì prossimo con la grande celebrazione popolare della Vergine Addolorata. Patrona della Slovacchia. Quelli del viaggio a est del Pontefice saranno giorni segnati dall’adorazione e dalla preghiera nel cuore dell’Europa. Domenica scorsa all‘Angelus Francesco ha salutato gli organizzatori del viaggio. Ringraziando tutti coloro che lo attendono. E che lui desidera di cuore incontrare. Jorge Mario Bergoglio, secondo la conferenza episcopale, “viene in Slovacchia a rafforzare la fede indebolita da consumismo e individualismo”. Al Santuario mariano di Šaštin il Papa parteciperà al pellegrinaggio nazionale difeso dai cattolici slovacchi durante la dittatura comunista.
La gioia della Slovacchia
Quella di Francesco sarà quarta visita di un Pontefice in terra slovacca. Dopo i tre viaggi di Giovanni Paolo II. Karol Wojtyla si recò a Bratislava nel 1990. E visitò poi la Repubblica Slovacca indipendente nel 1995 e nel 2003. Afferma a Radio Vaticana don Martin Kramara, portavoce della Conferenza episcopale slovacca: “Con tanta felicità lo Stato slovacco si prepara a ricevere il Papa. Per la Chiesa è un momento straordinario. Ci tornano in mente le visite di san Giovanni Paolo II. Che sono state un grande incoraggiamento per tutto il Paese. Con la stessa gioia accoglieremo papa Francesco. Non vediamo l’ora”.
Fratelli tutti
Aggiunge il portavoce dell’episcopato slovacco: “Siamo un piccolo Paese. Non ci aspettavamo questa grande opportunità. Abbiamo veramente bisogno di incoraggiamento per la nostra fede. Non dobbiamo dimenticare coloro che sono rimasti indietro. Siamo in una situazione di sviluppo. Ma dobbiamo cercare di guardare al fratello e alla sorella che sono in difficoltà. E anche questo è il messaggio dell’enciclica ‘Fratelli tutti'”.