In difesa del popolo siriano. Appello dei leader delle Chiese del Medio Oriente al presidente Usa, Joe Biden. La lettera inviata alla Casa Bianca è firmata dal Patriarca siro ortodosso Mor Ignatius Aphrem II. Dal Patriarca siro cattolico Ignace Yussif III Younan. Dal Patriarca greco cattolico melkita Youssef Absi. E da Michel Abs, segretario generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente.
Sos per il popolo siriano
Il presidente statunitense cancelli al più presto le sanzioni economiche. Stanno stritolando il popolo siriano. Come un’ingiustificabile “punizione collettiva”. Se non vuole essere complice della “catastrofe umanitaria”. Che in Siria sta già colpendo milioni di persone e finirà per diventare un ulteriore fattore di instabilità per il Medio Oriente.
I leader cristiani del Medio Oriente spiegano la loro sollecita iniziativa con la volontà di avere da Biden una “risposta urgente”. In merito alla grave crisi umanitaria in atto in Siria.
Misure coercitive unilaterali
La lettera, evidenzia Fides, cita il lavoro di Alena Douhan. La relatrice speciale dell’Onu sulla questione delle misure coercitive unilaterali aveva richiamato l’urgenza di rimuovere la rete di sanzioni. Che stanno infliggendo sofferenze indiscriminate a tutto il popolo siriano. Le sanzioni “rendono ancora più insostenibile la grave situazione in Siria“. Specialmente mentre è in atto la pandemia da Covid-19. Bloccando gli aiuti. Il commercio. E gli investimenti necessari per far funzionare il sistema sanitario siriano e l’economia.
Crisi alimentare
Gli operatori umanitari dissentono da questa “forma di punizione collettiva inferta a tutto il popolo siriano“. L’effetto è quello di una “catastrofe umanitaria senza precedenti”. Dieci anni fa la Siria era “il granaio della regione”. E invece oggi, secondo i dati del World Food Programme, metà dei siriani sono alla fame. Un disastro che si allarga nel freddo dell’inverno. E il sistema sanitario, distrutto durante di guerra, si mostra del tutto incapace di affrontare l’emergenza Covid.