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Siria, il Papa: “Non combattere il male col male”

In Siria “sono stati colpiti gli ospedali; la gente non puĆ² procurarsi da mangiare… Tutto questo ĆØ disumano. Non si puĆ² combattere il male con altro male“. Il Papa ha usato parole forti per ricordare, durante l'Angelus domenicale, la tragedia della Ghouta, bombardata a tappeto dall'aviazione del regime di Damasco.Ā 

L'amata Siria

Alla folla di piazza San Pietro, Francesco ha confidato che “in questi giorni il mio pensiero ĆØ spesso rivolto all'amata e martoriata Siria, dove la guerra ĆØ riesplosa, specialmente nel Ghouta orientale. Questo mese di febbraio ĆØ stato uno dei piĆ¹ violenti in sette anni di conflitto: centinaia, migliaia di vittime civili, bambini, donne, anziani”.

Trasfigurazione

Commentando poi il Vangelo di Marco sulla Trasfigurazione, il Pontefice ha esortato: “E' necessario, specialmente nel tempo di Quaresima, salire con GesĆ¹ sul monte e sostare con Lui, farsi piĆ¹ attenti alla voce di Dio e lasciarsi avvolgere e trasformare dallo Spirito“. La manifestazione della natura divina di Cristo, ha spiegato, ĆØ “una apparizione pasquale anticipata”. “Lo hanno visto – ha aggiunto – come sarĆ  dopo la passione, cosƬ GesĆ¹ li ha preparati perchĆ© capissero che la passione ĆØ un evento di sofferenza ma soprattutto un mistero d'amore”. Il Santo Padre ha ricordatio cheĀ “questa rivelazione della divinitĆ  di GesĆ¹ ĆØ avvenuta sul monte, che nella Bibbia ĆØ luogo emblematico dove Dio si mostra all'uomo”. Francesco infine ha esortato i fedeli a rivolgersi “in preghiera alla Vergine Maria, la creatura umana trasfigurata interiormente dalla grazia di Cristo. Ci affidiamo fiduciosi al suo materno aiuto per proseguire con fede e generositĆ Ā il cammino della Quaresima”.

Malattie rare

Infine il Papa haĀ salutato il gruppo venuto in occasione della “Giornata per le malattie rare” (in programma il 28 febbraio), rivolgendo “un incoraggiamento alle associazioni che lavorano in questo campo”. “A tutti auguro una buona domenica. Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.Ā 

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